video suggerito
video suggerito

Aggredito da una capra a Messina: il corno gli trafigge l’occhio e arriva fino al cervello

Un 36enne di Messina è sopravvissuto dopo essere stato colpito in volto dal corno di una capra, che gli ha perforato l’occhio e raggiunto il cervello. Al Policlinico di Messina è stato sottoposto a due delicati interventi neurochirurgici e oftalmologici: ora è fuori pericolo e ha recuperato la vista. E ai medici è arrivato il plauso del governatore siciliano Schifani.
A cura di Biagio Chiariello
678 CONDIVISIONI
Immagine

Un’aggressione improvvisa, un incidente al limite dell’incredibile e una corsa contro il tempo per salvare la vita e la vista di un uomo. È questa la storia del 36enne di Messina colpito in pieno volto dal corno di una capra a Santo Stefano Briga, piccolo villaggio a una decina di chilometri dal centro città. Il fatto risale al 3 ottobre e la dinamica non è ancora del tutto chiara: per cause in corso di accertamento, l’animale si sarebbe scagliato contro di lui con estrema violenza, trafiggendogli l’occhio e raggiungendo il cervello.

Il colpo, secondo quanto ricostruito, ha perforato il bulbo oculare e sfondato la base cranica, provocando gravissime lesioni. L’uomo è stato soccorso e trasferito d’urgenza al Policlinico universitario di Messina, dove è iniziata una complessa operazione multidisciplinare che ha coinvolto diverse équipe mediche.

Gli interventi al Policlinico di Messina

Il primo intervento, eseguito dai professori Nino Germanò e Giovanni Raffa per la parte neurochirurgica, ha riguardato la ricostruzione della base cranica e delle membrane che proteggono il cervello, gravemente danneggiate dal trauma. L’obiettivo era duplice: riparare le lesioni ossee e scongiurare il rischio di infezioni cerebrali, particolarmente elevato in casi di perforazione cranica.

In parallelo, i professori Alessandro Meduri e Felicia Ferreri dell’unità di Oftalmologia hanno affrontato il delicatissimo compito di salvare l’occhio. Dopo un primo intervento d’urgenza per ricucire il bulbo perforato, è stato necessario tornare in sala operatoria a distanza di una settimana per la ricostruzione della retina, completamente lacerata. Durante l’intervento, durato circa otto ore, la retina è stata riattaccata mediante una vitrectomia, con l’iniezione di olio di silicone all’interno dell’occhio per mantenerne la struttura e favorire la guarigione.

A distanza di giorni, i controlli hanno confermato il successo delle operazioni: la base cranica è stata perfettamente riparata e la retina risulta stabile nella posizione corretta. Dopo un lungo percorso post-operatorio, il paziente ha iniziato a recuperare gradualmente la vista.

La ripresa e il riconoscimento ai medici da parte di Schifani

Le dimissioni, arrivate dopo alcune settimane di ricovero e riabilitazione, hanno segnato il lieto fine di una vicenda che poteva trasformarsi in tragedia. L’uomo, secondo quanto riferito dai sanitari, ha reagito positivamente alle terapie e ha potuto far ritorno a casa, dove proseguirà il monitoraggio medico nelle prossime settimane.

Il direttore generale del Policlinico, Giorgio Giulio Santonocito, ha sottolineato come questo caso rappresenti "un esempio concreto di buona sanità", elogiando la sinergia tra le unità di Neurochirurgia e Oftalmologia che hanno consentito di ottenere un risultato definito “salvavita”. "Eventi traumatici come questo – ha spiegato – dimostrano il ruolo fondamentale di un’azienda ospedaliera universitaria nel fornire risposte immediate ed efficaci alla collettività. Poter contare su più specialità e competenze consente di salvare vite anche in circostanze eccezionali".

Anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso apprezzamento per l’équipe del Policlinico di Messina, ringraziando i medici per la professionalità dimostrata in un intervento tanto complesso.

Resta da chiarire con precisione la dinamica dell’incidente: non è ancora noto perché la capra si sia scagliata contro l’uomo, né se l’animale si trovasse in uno spazio recintato o in un’area pubblica. Le indagini proseguono per ricostruire ogni dettaglio.

678 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views