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Pierluigi Rotta e Matteo Demenego uccisi a Trieste

Agenti uccisi a Trieste, il messaggio: “Siamo in ostaggio, hanno preso la pistola e sparano”

In un audio, inviato ai colleghi da una poliziotta che si trovava all’interno della Questura di Trieste, la donna racconta i primi momenti della sparatoria. Dice di aver visto i colleghi che portavano due persone di colore verso l’ufficio volanti e subito dopo di aver sentito gli spari e di aver visto i due agenti feriti; “siamo in ostaggio dentro la questura”, spiega.
A cura di Nico Falco
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Due poliziotti sono stati uccisi questo pomeriggio davanti alla Questura di Trieste, durante una sparatoria scoppiata con due persone che erano state accompagnate perché uno dei due era sospettato di una rapina. La notizia è girata velocemente tra gli agenti in servizio in zona e tramite una nota vocale su whatsapp è stata inviata in pochi minuti agli appartenenti alle forze dell'ordine anche in altre regioni italiane. In un messaggio audio, circolato su whatsapp subito dopo gli spari, una poliziotta che si trovava nella Questura di Trieste ha avvisato i colleghi di quello che stava succedendo, ricostruendo, sulla base delle poche informazioni disponibili, anche frammentariamente la situazione. A mandarlo sarebbe stata un'agente che avrebbe assistito all'arrivo dei due arrestati e, subito dopo, avrebbe sentito gli spari, rendendosi conto che in qualche modo i due erano riusciti a recuperare almeno una pistola.

"Siamo in ostaggio, dentro la Questura di Trieste, – dice la donna – perché sono stati arrestati due, forse dominicani, non lo so, io li ho visti entrare e un secondo dopo quando ho aperto il portone di ingresso ho sentito degli spari". Praticamente dentro l'ufficio volanti hanno preso una o due pistole ai colleghi che li hanno arrestati e hanno cominciato a sparare. Due colleghi sono feriti all'ufficio volanti". Si tratta dell'agente Pierluigi Rotta e dell'agente scelto Matteo Demenego, entrambi in servizio all'Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Trieste; i due poliziotti, rimasti feriti gravemente, sono morti poco dopo.

"Non so niente perché io stavo entrando ed ero senza pistola e quindi mi sono dovuta rifugiare in un ufficio. Prima in uno scantinato poi in un ufficio, non mio. Uno è scappato, è uscito dalla Questura con l'arma in mano e l'hanno ucciso davanti alla Questura, e l'altro sta vagando per la Questura e non l'abbiamo ancora trovato. Probabilmente è dentro lo scantinato e il collega adesso ha detto che si sta cominciando ad arrendere. Ma è già da un po' che dura questa storia".

Poco dopo, sempre tramite whatsapp si è diffusa la notizia della morte dei due agenti. Con un altro messaggio, in cui questa volta a parlare è un poliziotto, che comunica ai colleghi che i sanitari hanno smesso i tentativi di rianimazione perché ormai non c'era più nulla da fare.

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