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Omicidio Saman Abbas

Addio Saman, sorella forte e coraggiosa: perché dobbiamo continuare a raccontare la sua storia

Saman Abbas, uccisa la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio del 2021, ha dovuto aspettare quasi tre anni per avere una degna sepoltura. Ora riposa a Novellara, una città che promette di mantenere viva la sua memoria e di restare accanto al fratello rimasto solo.
A cura di Susanna Picone
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Una immagine di Saman Abbas a Novellara
Una immagine di Saman Abbas a Novellara
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"Sei sempre stata la sorella più forte e coraggiosa. Mi mancherai ogni giorno, ogni momento, ogni notte". La più forte e coraggiosa: così, nel giorno del lungo addio che Novellara ha voluto dedicare alla "sua" Saman Abbas, il fratello minore – fondamentale per arrivare a una verità sulla diciottenne – ha voluto ricordare quella ragazza che nel momento in cui tutta Italia imparava a conoscere si trovava già sotto terra.

La stele con le parole del fratello
La stele con le parole del fratello

Uccisa e nascosta – diranno poi i giudici – dai suoi stessi familiari, le persone che avrebbero dovuto proteggerla. Quando abbiamo sentito per la prima volta il nome di Saman Abbas – nei primi giorni di maggio del 2021 – noi non sapevamo niente di lei. Era una ragazza di origini pachistane "scomparsa", il suo fidanzato – quello che aveva scelto lei e non i suoi genitori – non aveva più sue notizie.

In quei giorni non conoscevamo ancora neppure quella foto, poi diventata nota, col mascara e il nastro rosso tra i capelli, ne avevamo vista solo una di lei coperta da un velo nero. I genitori che vivevano e lavoravano a Novellara non si trovavano. L’immagine dei due, con una mascherina sul volto, in aeroporto e in attesa di lasciare l’Italia, sarebbe rimbalzata su giornali e telegiornali solo dopo un po’. Erano andati via subito dopo il delitto, mentre in Italia le forze dell’ordine cercavano di capire che fine avesse fatto la diciottenne.

I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa

Ma Saman era già morta e il suo corpo era stato sepolto in mezzo a fango e rifiuti, non distante dalla casa dei genitori. Ma anche questo, per lunghissimi mesi, abbiamo potuto solo ipotizzarlo: fino al giorno in cui lo zio, poi condannato, avrebbe fatto ritrovare il cadavere in quel casolare abbandonato.

Uno zio, così come i genitori, chiaramente assenti nel giorno dei suoi funerali. Danish Hasnain e Shabbar Abbas sono in carcere in Italia, della mamma Nazia Shaheen non sappiamo niente. A quasi tre anni dall’omicidio della figlia lei resta latitante. Ma sappiamo che c’era anche lei nell’ultima notte di Saman: col marito ha accompagnato sua figlia, sicuramente ignara che i suoi genitori potessero arrivare a tanto, verso la morte.

Ed ecco che nel giorno del lungo e triste addio a Novellara della sua famiglia c’era solo quel fratello che, con lo stesso coraggio di Saman, ha preso una posizione netta durante il processo puntando il dito contro i genitori. Sotto una pioggia insistente, Ali Haider è rimasto in silenzio al cimitero, ha posato un po' di terra sulla bara della sorella, circondato da poche persone, alcune delle quali in questi anni sono rimaste accanto a lui.

Saman Abbas sepolta nel cimitero di Novellara
Saman Abbas sepolta nel cimitero di Novellara

Tramite la sindaca Elena Carletti, il Comune di Novellara assicura che ci sarà per il giovane, e la sorella Saman resterà come "simbolo di libertà e di impegno per tutti". Della storia di Saman Abbas, uccisa a 18 anni dalla sua famiglia, si deve continuare a parlare, anche nelle scuole come ha detto la sindaca, nella speranza di contrastare questi episodi di violenza e lavorare di prevenzione.

Ricordare sempre Saman per interessarci alle vite delle Saman che ancora non conosciamo. Perché Saman è in qualche modo diventata un simbolo e forse – lo ha detto ai funerali anche il presidente dell’Unione Comunità Islamiche d’Italia – ha già dato coraggio ad altre donne di ribellarsi a famiglie violente e salvarsi.

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Giornalista dal 2015, sono vice capoarea della cronaca nazionale ed esteri. Laureata in Comunicazione, sono arrivata a Fanpage.it nell’autunno del 2011. Da allora vivo di informazione e storie da scoprire e raccontare.
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