Addio a Irene Bertoni, la prima ‘mamma di vocazione’ di Nomadelfia: aveva 93 anni

Fu la prima ‘mamma di vocazione’ e cofondatrice, assieme a don Zeno Saltini, di Nomaldelfia (Grosseto). ‘Mamma Irene’ Bertoni non c’è più. Era nata a Mirandola nel 1923, e entrò a Nomadelfia, allora Opera Piccoli Apostoli, nel 1941. Aveva 18 anni, ancora minorenne, frequentava un liceo, e si presentò al proprio vescovo con due bambini “Non sono nati da me – disse -, ma è come se li avessi partoriti io”. I bambini le erano stati affidati da don Zeno e il vescovo benedisse la sua scelta. Da allora la nuova figura all’interno della Chiesa, quella di donne vergini non consacrate, che rinunciano al matrimonio per accogliere figli abbandonati, fu ufficiosamente accettato dal clero. La “mamme di vocazione”, appunto, uno dei pilastri sui quali don Zeno poggerà le basi per la costruzione di Nomadelfia. A spiegarlo è la stessa comunità cattoliche, tra le più famose d’Italia. “Con lei è nata una forma profetica di maternità, che nella logica del Vangelo accoglie e non crea scarti” dice il vescovo di Grosseto Rodolfo Cetoloni.
Irene ha cresciuto 58 figli. Di lei più volte don Zeno ha detto: “Se non fosse arrivata avrei chiuso”. Per oltre cinquant’anni, la donna ha cura i rapporti con il Vaticano e con lo Stato Italiano. Ha incontrato tutti i papi che si sono succeduti (Pio XII, Giovanni XXIII, in particolare Giovanni Paolo II e anche papa Francesco), oltre ai vari presidenti della Repubblica Italiana. “Dobbiamo essere grati a Irene e a tutte le mamme di vocazione che Nomadelfia ha generato e offerto al nostro tempo – dice ancora il vescovo -. In lei vediamo il segno forte di una cristiana che ha saputo prendere sul serio il Vangelo, la chiamata alla fecondità di vita, che è di tutti, e il rispetto per ogni esistenza, di cui si è fatta carico amandola e curandola in quella logica evangelica dell’attenzione ai più piccoli, a coloro cioè che oggi Papa Francesco ci indica come gli ‘scarti’ di una società che continua a marginalizzare e tende ad escludere, a scartare appunto”.
“Voglio esprimere il mio cordoglio per la scomparsa di Irene Bertoni, la prima mamma di vocazione nonché cofondatrice di Nomadelfia – afferma il sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi -. Una perdita per l’intera comunità, un simbolo di impegno e di dedizione verso gli altri. Se Nomadelfia ha rappresentato e rappresenta una meravigliosa storia di amore per il prossimo e per l’infanzia abbandonata lo si deve naturalmente alla figura di Don Zeno ma anche all’esempio di persone straordinarie come Mamma Irene”.