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Abbado è morto. E chi lo attaccava dopo la nomina a senatore si vergogni

Dopo la nomina di Napolitano il direttore d’orchestra insieme a Cattaneo, Rubbia e Piano, è stato oggetto di vergognosi attacchi. E oggi che non c’è più a destra già si fregano le mani: «Berlusconi senatore a vita al posto suo?».
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Ora che Claudio Abbado, orgoglio d'Italia nel mondo, è morto, siamo tutti diventati esperti di musica classica per un giorno. Che ipocrisia. Appena qualche mese fa, quando il direttore d'orchestra insieme allo scienziato Carlo Rubbia, all'architetto Renzo Piano e alla ricercatrice Elena Cattaneo, fu nominato senatore a vita da Giorgio Napolitano due parlamentari di Forza Italia, Lucio Malan e Maria Elisabetta Alberti Casellati protestarono sostenendo che non vi fossero «gli altissimi meriti sociali» per giustificare questa scelta. I due berlusconiani furono spalleggiati immediatamente da Erika Stefani, esponente della Lega Nord. “Il Giornale” qualche mese fa ha continuatoad attaccare questi senatori a vita, dipingendoli come comunisti incaricati di chissà quale nefandezza in sostegno al governo. E ora che Abbado, gravemente malato da tempo, è morto, “Libero” pubblica un eloquente sondaggio: «Berlusconi senatore a vita al posto di Abbado?». Ma davvero siamo senza speranza.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. È autore del libro "Se potessi, ti regalerei Napoli" (Rizzoli). Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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