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Atto vandalico contro la Kyenge, parla il marito: “Poteva stare zitta. Il Pd? È bollito”

Ceciel Kyenge, europarlamentare del Pd, vittima di un atto vandalico nella sua casa di Modena, aveva parlato di episodio xenofobo. Suo marito in radio ha commentato l’accaduto: “Cecile poteva contare fino a cinque prima di parlare, a volte meglio stare zitti”. E non risparmia una stoccata al partito di sua moglie: “Il Pd è morto, è bollito. E ho votato Lega al Senato e M5s alla Camera”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il marito di Cecile Kyenge ha commentato le intimidazioni subite dall'ex ministra nella sua abitazione di Modena, le cui pareti sono state imbrattate da sterco di animali, nella notte tra venerdì e sabato. Non si è trattato di un episodio di odio razziale ai danni della Kyenge, come ha chiarito l'autore del gesto incivile, un vicino di casa della coppia, ma si sarebbe trattato proprio di una punizione nei confronti del coniuge dell'ex ministra all'Integrazione, rimproverato più volte per aver lasciato in giro le deiezioni del suo cane senza rimuoverle. "Me ne scuso – ha detto il colpevole – ma certe volte quando sale la rabbia cedi a reazioni spropositate".

Questi sono i fatti. Ma ora proprio il marito dell'europarlamentare del Pd, Domenico Grispino, è tornato sull'argomento, intervistato a Radio 24 su La Zanzara: "Cecile poteva contare fino a cinque prima di parlare, a volte meglio stare zitti", ha spiegato ai microfoni della radio, commentando le parole della moglie che in un primo momento aveva parlato proprio di odio xenofobo.

"So bene chi è (l'autore ndr) perché in un’occasione, dopo che ero uscito col cane, ero stato preso a maleparole – afferma il marito dell’europarlamentare – non porto nessuno in tribunale, ma ha esagerato. Sarà capitato due volte che non ho visto i pezzetti perché Zibi è stitico e rialzandosi, forse, ha sporcato". Il marito ha colto l'occasione per lanciare una critica al Partito democratico: "Il Pd è morto, è bollito. E ho votato Lega al Senato e M5s alla Camera". 

Come ha riportato Repubblica.it il colpevole dell'atto vandalico è stato chiamato al comando della polizia municipale di Castelfranco e dovrà rispondere dell’articolo 639 del codice penale, per deturpamento di cose altrui. L’uomo si è assunto pubblicamente la responsabilità del gesto.

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