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Anna Rosa, uccisa a 84 anni per errore a Bitonto: arrestati i sette presunti killer

La donna venne uccisa il 30 dicembre scorso in seguito a una sparatoria tra bande criminali rivali nel centro di Bitonto.
A cura di Davide Falcioni
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Al termine di un'operazione congiunta carabinieri e polizia hanno tratto in arresto i sette presunti responsabili dell'omicidio di Anna Rosa Tarantino, l'84enne uccisa per errore il 30 dicembre scorso nel centro storico di Bitonto, in Puglia: la pensionata venne colpita mentre attraversava la strada dai proiettili esplosi da due sicari che inseguivano un pregiudicato rivale, Giuseppe Casadibari. In manette sono finiti esponenti dei gruppi criminali ‘Conte' e ‘Cipriano', in contrasto tra loro e attivi nello spaccio di droga a Bitonto.

Dietro le sbarre, in esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, sono finiti Francesco Colasuonno (31 anni), Benito Ruggiero, (28), Rocco Mena (30), Cosimo Liso (23), Michele Sabba (24) anni e Rocco Papaleo (38) anni, tutti accusati a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, spari in luogo pubblico, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia e violenza privata, reati aggravati dal metodo mafioso. Agli arresti domiciliari è finito Michele Rizzo, di 45 anni. L'inchiesta ha ricostruito nel dettaglio la faida criminale in atto a Bitonto, tra il gruppo denominato Conte, operativo nella periferia urbana e il gruppo denominato Cipriano, capeggiato da Francesco Colasuonno, attivo nel centro storico della città. Le due bande sono impegnate nel settore del traffico e della commercializzazione di sostanze stupefacenti, attraverso il controllo di piazze di spaccio.

Grazie alle dichiarazioni rese da un collaboratore di Giustizia, già uomo di vertice del gruppo Conte, gli inquirenti hanno acquisito elementi di colpevolezza a carico di Michele Sabba e Rocco Papaleo, ritenuti i responsabili del conflitto a fuoco che causò la morte della pensionata, colpita per errore durante la sparatoria tra i vicoli del borgo antico. "Questo è solo l'inizio – ha commentato il procuratore Giuseppe Volpe – sia chiaro alla criminalità bitontina che non ci fermeremo". Il pubblico ministero Cardinali ha aggiunto: "Dopo l'omicidio, la pressione delle forze dell'ordine e il messaggio lanciato all'opinione pubblica dall'attenzione dei media ha smosso le coscienze e i cittadini hanno deciso di dire quello che sapevano, alcuni con le lacrime agli occhi".

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