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Anche Giuseppe Conte pressa Giovanni Tria: “Risarcire i truffati dalle banche è fondamentale”

Nel giorno in cui il ministro dell’Economia Giovanni Tria parla di “spazzatura” utilizzata per denigrare il suo lavoro e la sua credibilità, il Presidente del Consiglio decide di unirsi al pressing sul titolare di via XX settembre: ““Il nostro obiettivo politico molto forte è procedere con i risarcimenti ai truffati dalle banche. Ho sollecitato il ministro Tria a procedere in questa direzione”.
A cura di Redazione
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Il nostro obiettivo politico molto forte è procedere con i risarcimenti ai truffati dalle banche. Ho sollecitato il ministro Tria a procedere in questa direzione”. Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita a Doha, sciolgono ogni dubbio sulla posizione nel dibattito che si è aperto nuovamente intorno alla figura del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Anche per l’inquilino di Palazzo Chigi, insomma, c’è la necessità che il ministro abbandoni ogni dubbio sulla legittimità della scelta dell’esecutivo e dia il via libera ai provvedimenti necessari per risarcire coloro i quali avevano investito più di 100mila euro nelle banche poi falliti. Dubbi che, come spiega Il Fatto, deriverebbero dal fatto che “mancano sentenze o arbitrati che abbiano stabilito la truffa e in assenza di questi atti si rischia l’intervento della Corte dei conti”. Conte parla invece di questioni tecniche, ripetendo che l'esecutivo ha già ottenuto in legge di bilancio le risorse necessarie a risarcire coloro che sono stati truffati dalle banche.

Il provvedimento non è però l’unica questione che alimenta la polemica nei confronti del ministro di via XX settembre, che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti con una serie di voci e indiscrezioni sui ruoli e comportamenti di alcuni suoi stretti collaboratori. Un clima infuocato, in cui si inseriscono proprio le dichiarazioni che Giovanni Tria ha rilasciato a Federico Fubini, del Corriere della Sera: “Ho subito un attacco spazzatura sul piano personale. Le cose possono apparire molto diverso a seconda di come si presentano. Ci sono violazioni della privacy e mi chiedo chi è che passa ai giornalisti queste cose”. Lui però assicura che non pensa alle dimissioni: “Le intimidazioni non passano e se andassi via dovremmo vedere quale sarebbe la reazione dei mercati”.

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