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A Parma i migranti aiutano i nonni a vigilare sui bimbi, Lega: “Nostri figli in pericolo”

Sono quindici i richiedenti asilo che saranno formati per coadiuvare la polizia municipale e i nonni vigili per controllare l’entrata e l’uscita dei bimbi da scuola. La Lega: “Sconosciuti a contatto con i nostri bambini, accordo folle”.
A cura di Annalisa Cangemi
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I richiedenti asilo si rendono utili per la collettività e collaborano per un servizio di vigilanza sui bambini che vanno a scuola. La proposta dell'amministrazione locale, guidata da Federico Pizzarotti, sta facendo discutere. Si tratta di un accordo tra Auser, cioè il servizio volontario di vigilanza scolastica, onlus e Comune, per dare una risposta al calo di volontari. I migranti aiutano i nonni vigili e gli agenti della polizia municipale a controllare l'ingresso dei minori a scuola e l'uscita degli studenti.

Sono in tutto 15 i migranti coinvolti nel progetto, e prevede un periodo di formazione per loro, concluso il quale i richiedenti asilo potranno svolgere il servizio. "Il progetto è fonte d’orgoglio. Le attività di volontariato hanno il senso di segnare un percorso di integrazione, di restituzione alla città che ospita, di opportunità per entrare in contatto con le persone, con le famiglie, di conoscere e farsi conoscere", ha detto l'assessora al Welfare Laura Rossi. In città i migranti svolgono diverse attività di pubblica utilità, come la pulizia dei parchi e delle strade, nell'ottica di un modello di integrazione che vuole facilitare l'inserimento dei migranti nel tessuto sociale: "Questa presenza è importante, un visibile, tangibile e quotidiano passo avanti per un’integrazione all’interno della nostra città", ha spiegato ancora Rossi.

Ma la Lega non ci sta: "A Parma succede anche questo: i richiedenti asilo che fanno servizio di vigilanza scolastica. Sconosciuti (e più della metà saranno dichiarati clandestini) a contatto con i nostri bambini. Noi della Lega in consiglio comunale stiamo preparando un'interrogazione perché il Comune sciolga questo folle accordo". L'attacco è della consigliera comunale Laura Cavandioli.

La strada tracciata è quella giusta, secondo Katya Lucà, delegata comunale all’Inclusione: "C’è molta voglia di partecipare nei ragazzi richiedenti asilo di Parma. Oltre cento sono le domande che abbiamo ricevuto per svolgere l’attività all'uscita delle scuole. Abbiamo attentamente valutato le competenze linguistiche, gli orari e le attitudini nello scegliere questo primo gruppo che ha preso servizio. Con l'inizio del nuovo anno scolastico l’auspicio è che il numero cresca".

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