Referendum 2025

Appendino a Fanpage: “Meloni codarda, vuole sabotare i referendum perché è dalla parte dei poteri forti”

Chiara Appendino, vicepresidente del M5s, ha dichiarato che voterà 4 Sì sui quesiti sul lavoro ai referendum dell’8 e 9 giugno: “È uno spartiacque, bisogna decidere da che parte stare. Sei dalla parte di chi è sfruttato o dalla parte di chi sfrutta?”, ha detto in un’intervista a Fanpage.it.
A cura di Annalisa Cangemi
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La vicepresidente del M5s Chiara Appendino, ospite della redazione di Fanpage.it, è intervenuta ancora sui contenuti dei referendum dei prossimi 8 e 9 giugno, su lavoro e cittadinanza. La posizione del Movimento è nota, ed è stata esplicitata anche dal presidente Giuseppe Conte: quattro Sì per il lavoro, contro il lavoro povero e il precariato, per aumentare le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo Appendino è netta: "L’8 e il 9 giugno non si vota solo su un referendum: si sceglie da che parte stare", e chi non partecipa al referendum "è dalla parte dei poteri forti".

Diversa dal Pd e da Avs la posizione del M5s sul quesito sulla cittadinanza italiana, che se passasse il Sì verrebbe concessa, mantenendo tutti gli altri requisiti, non più dopo 10 anni di residenza legale continuativa, ma dopo 5. I penstastallati hanno rilanciato lo ius scholae, una proposta che il Movimento aveva portato avanti in passato, e che poi si era arenata, per meglio garantire un percorso di integrazione, attraverso la scuola. Su questo specifico referendum il Movimento ha lasciato libertà di voto agli iscritti. Conte, pur con delle riserve, ha dichiarato comunque che voterà Sì anche al quinto quesito, e lo stesso farà la sua vice, come ha ribadito nell'intervista a Fanpage.it.

Meloni ha sciolto la riserva e ha dichiarato che andrà ai seggi, ma non ritirerà la scheda. Qual è il senso di questa mossa?

Significa non avere il coraggio di prendere una posizione. Leggo una dichiarazione testuale ‘Il governo ha paura degli italiani e sta facendo di tutto per non raggiungere il quorum'. Chi l'ha detto? Potrebbe essere una dichiarazione di Landini, Conte, Appendino, invece è di Giorgia Meloni. Quella Giorgia Meloni che tuonava a favore della partecipazione popolare, oggi non c'è più. Abbiamo una Giorgia Meloni pavida, perché non dice chiaramente quello che pensa, e cioè che vuole sabotare questi referendum, e che è dalla parte sbagliata, cioè dalla parte dei poteri forti. Perché se dici No a una maggiore sicurezza sul lavoro, dici No a un lavoro dignitoso, da che parte stai? Certo non dalla parte dei lavoratori ai cancelli.

Pensa che Meloni abbia paura che si possa raggiungere il quorum?

Io francamente non so se sia paura, sicuramente è codarda. Perché non ha il coraggio di andare ai cancelli, di guardare gli operai in faccia e di dire che il loro stipendio non lo vuole alzare, che non è contraria al fatto che ci siano tre morti al lavoro ogni giorno. Per lei evidentemente il fatto che la precarietà stia dilagando non è un problema. Sta chiusa nei palazzi, si gonfia il petto di numeri che non corrispondono alla realtà. Cos'è questa se non codardia?

E lei lo vede possibile il traguardo del 50% più uno?

Ci credo, sto facendo il massimo, e ci credo perché parlando con gli operai, parlando coi lavoratori, ho imparato cosa significa vivere con la cassa integrazione e uno stipendio all'80%. Ho imparato da loro che cosa significa avere paura di andare sul posto di lavoro perché magari non è sicuro, cosa significa essere precario, sapere il venerdì se ancora hai un lavoro il lunedì. Quindi mi batto insieme a loro per quel che posso per convincere ciascuna persona a dire da che parte sta. È uno spartiacque questo referendum.

Chi vuole affossare i quesiti sul lavoro che vengono proposti, dice che sono molto tecnici e che la materia non dovrebbe passare per un referendum. Lei cosa ne pensa?

È semplice, bisogna decidere da che parte stare. Sei dalla parte di chi è sfruttato o dalla parte di chi sfrutta? Stai dalla parte di chi muore sul lavoro o di chi invece favorisce appalti, subappalti a cascata, per cui ci sono meno responsabilità sul tema della tutela della sicurezza del lavoro? Stai dalla parte di chi viene licenziato in modo illegittimo e non ha più il reintegro o dalla parte di chi licenzia in modo illegittimo? A me sembra chiaro. La cosa che io francamente non riesco a comprendere è come in un paese in cui abbiamo una grande piaga, e cioè la piaga della precarietà, la piaga del lavoro povero, e abbiamo un esercito di schiavi, non ci sia il coraggio da parte di questo Governo di dire ‘cambiamo questo Paese e miglioriamo le condizioni di lavoro dei lavoratori delle lavoratrici'.

Ha dichiarato che voterà 4 Sì, perché chi vuole fare fallire il referendum non sta dalla parte dei lavoratori. E il quesito sulla cittadinanza?

Sul quinto anche voterò Sì. È noto, il Movimento cinque Stelle ha lasciato libertà di coscienza, perché noi siamo a favore dello ius scholae, che è la nostra proposta, che significa un ciclo integrato scolastico obbligatorio per avere la cittadinanza. Questo tema non è contemplato in questo quesito, e quindi ognuno di noi voterà come come crede. Però è importante che si vada a votare anche su questo.

Il prossimo 7 giugno ci sarà una grande manifestazione di M5s, Avs e Pd a Roma contro il massacro a Gaza. La sinistra però ancora una volta è divisa: ci saranno due manifestazioni per Gaza a 24 ore di distanza, una a Milano, il 6 giugno, con Iv e Azione, e poi il giorno successivo a Roma. Perché non siete riusciti neanche questa volta a organizzare una mobilitazione unica delle opposizioni?

Questa manifestazione nasce su una piattaforma molto chiara, che è una mozione che è stata votata in Parlamento, che chiede in modo netto alcune cose: primo, embargo delle armi. Non possiamo continuare a vendere e acquistare armi a Israele, perché significa essere complici di questo genocidio che è in corso. Due, riconoscimento dello Stato della Palestina. Tre, sanzioni nette a Israele e Netanyahu, che è un criminale di guerra. Azione e Italia viva non hanno votato la mozione, evidentemente non condividono la piattaforma e quindi, forse per una volta anche coerentemente, hanno scelto di non venire in piazza con noi. Però noi vogliamo essere dalla parte giusta della storia, non è più tempo di posizioni mediane o di aver paura di dire le cose come stanno. Netanyahu è un criminale di guerra, quello è un genocidio e il silenzio di questo governo è indecente ed è complice.

Tajani sostiene invece che tutte le azioni che voi chiedete, le sanzioni, rompere con Israele, sarebbero tutte azioni controproducenti. Dice che i palestinesi ci sono grati, ha detto proprio che Gaza ci ringrazia perché siamo riusciti a far uscire i palestinesi dalla Striscia. 

Io sono allibita da queste dichiarazioni. Addirittura siamo arrivati a un ministro che dice che i palestinesi ci devono dire grazie, ma di cosa? Grazie perché siamo complici del massacro? Grazie perché non abbiamo il coraggio di stoppare la vendita e l'acquisto delle armi? Grazie perché non abbiamo il coraggio di dire che Netanyahu è un criminale di guerra? Questo è un Governo che interviene in modo tardivo e cerca solo di lavarsi la coscienza con parole a cui non conseguono i fatti. Credo che la risposta debba essere quella piazza, il nostro Paese deve alzare la voce e non ci possono essere tentennamenti.

Tajani però accusa il centrosinistra di “usare le vittime palestinesi per fare propaganda”. Cosa rispondete? 

A fronte di tutti quei morti, tra cui ci sono bambini, il Governo è incapace di prendere una posizione perché ha paura di scontentare un partito, o un potente politicamente a loro vicino, e sta chiudendo gli occhi e non ha il coraggio di fare quello che una qualsiasi persona dotata di buon senso, di moralità e di umanità avrebbe fatto. Armi Sì o No? È semplice No. Stato di Palestina Sì o No? È semplice Sì. Sanzioni? Sì. Perché non sono chiari su questo? Si riempiono la bocca di parole e dicono che noi facciamo propaganda. Dovrebbero semplicemente fare quello che hanno il potere di fare. Hanno votato con la Germania contro lo stop al rinnovo dei rapporti tra Europa e Israele. Questo è un Governo codardo sulla pelle di migliaia di bambini. Il problema sono loro, non noi che facciamo sentire la nostra voce.

Dopo il bilaterale tra Macron e Meloni di martedì sembra ci sia stato un riavvicinamento tra Roma e Parigi,  è stato detto che hanno ricucito i rapporti. Questo secondo lei significa che ai prossimi summit dei ‘volenterosi' Meloni non sarà esclusa?

Forse potrà sorprendere Salvini questo avvicinamento e magari qualche giornale di destra che ci ha raccontato di questo derby Italia-Francia. Però la verità è che se guardiamo ai fatti, Roma e Parigi sono due facce della stessa medaglia. Perché sul Patto di stabilità e crescita da 14 miliardi di tagli, Macron e Meloni dicono la stessa; sul piano Rearm Europe, 800 miliardi per le armi tolti da sanità e scuola, dicono la stessa cosa; sulla sconfitta militare della Russia da parte dell'Ucraina, su questa corsa folle al riarmo, dicono la stessa cosa. Sono due facce della stessa medaglia di un'Europa che per me non ne sta azzeccando una, e purtroppo il prezzo lo paghiamo noi.

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