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In Italia sempre più bambini sotto i sei anni rischiano di vivere in povertà

In un anno, la percentuale di bambini sotto i sei anni che sono a rischio di povertà o esclusione sociale in Italia è salita. A riportarlo è Eurostat. Dal 2023 al 2024 il dato è passato dal 25,9% al 27,7%. È diversi punti al di sopra della media europea, che invece l’anno scorso si è abbassata.
A cura di Luca Pons
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In Italia è aumentata la percentuale di bambini piccoli che vivono a rischio di povertà o esclusione sociale. Lo fa sapere Eurostat, con i suoi dati aggiornati allo scorso anno. Tra i piccoli al di sotto dei sei anni di età, siamo passati dal 25,9% al 27,7%. Significa che ben più di un bambino su quattro è a rischio di esclusione sociale oppure di povertà, nel nostro Paese. Siamo uno degli Stati peggiori nell'Unione europea da questo punto di visto: ci sono percentuali più alte solo in Bulgaria (35,1%), Spagna (34,4%) e Romania (33,4%). La Francia è al 23,9%, la Germania al 23,2%, la media Ue al 23%.

Per rischio povertà si intende che i bambini vivono in una famiglia che ha un reddito più basso rispetto al 60% di quello mediano, quindi vicino alla soglia di povertà. È a rischio di esclusione sociale chi, invece, abita in case sovraffollate e che hanno problemi strutturali, oppure in famiglie in cui gli adulti sono spesso disoccupati. Sono famiglie che affrontano moltissime difficoltà economiche e che rischiano, se qualcosa – anche di piccolo – va storto, di ritrovarsi in povertà. Cosa che ha conseguenze particolarmente dure sui bambini.

Il nuovo aggiornamento dai dati Eurostat mostra il peggioramento dell'Italia, che rispetto al 2023 è stata superata proprio da Francia e Slovacchia. In generale, il risultato italiano è pessimo per tutti i minorenni: prendendo in considerazione gli under 18, la percentuale di quelli a rischio povertà o esclusione è al 27,1%, uguale allo scorso anno (in molti Paesi è scesa) e ancora lontana dalla media europea al 24,2%.

Infine, anche gli anziani registrano un aumento del rischio. Nonostante in media gli over 60 in Italia siano tendenzialmente più agiati dei giovani, per loro la percentuale sale dal 20% al 20,6%.

La fascia d'età più colpita, comunque, restano i bambini piccoli. Per buona parte dei Paesi europei, oggi la percentuale di bambini a rischio di povertà o esclusione sociale è più alta rispetto al 2019, prima della pandemia. Per l'Italia allora era al 25,1%. Ma non è chiaro se l'andamento negli ultimi anni sia ancora legato alla crisi economica della pandemia. L'Italia è passata dal 31,6% nel 2021 al 26,8% nell'anno successivo, poi è scesa ancora al 25,9%, solo per risalire nuovamente al 27,7% nel 2024.

I dati di Eurostat si uniscono a quelli Istat pubblicati poche settimane fa, che avevano sottolineato le difficoltà dei genitori di famiglie numerose. Le famiglie di giovani under 35 con figli sono tra le categorie che vanno più spesso incontro al rischio povertà, nel nostro Paese: succede al 30,5% di loro, in forte aumento nell'ultimo anno. Tanto che secondo l'Istituto di statistica nazionale la scelta di non avere figli sarebbe una "risposta alle difficoltà economiche a cui si andrebbe incontro". Il rapporto di Eurostat chiarisce anche le conseguenze che questo ha sui bambini: quelli che rischiano di vivere in povertà aumentano.

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