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Studente crea biglietti al pc e ottiene 86mila euro di rimborsi aerei dalla Regione: 900 voli in un mese

Lo studente universitario siciliano denunciato dalla Guardia di Finanza di Catania per truffa e autoriciclaggio per aver richiesto il rimborso dei biglietti arerei spettanti ai residenti nella regione Sicilia ma su voli mai effettuati. Il giovane addirittura avrebbe attestato di essere contemporaneamente su più aerei negli stessi orari riuscendo a incassare 86mila euro.
A cura di Antonio Palma
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Uno studente universitario di 26 anni è stato denunciato a piede dalla Guardia di Finanza con l’accusa di truffa aggravata per aver richiesto e ottenuto rimborsi aerei per oltre 86mila dalla Regione Siciliana dichiarando di aver effettuato centinaia di voli che in realtà non sarebbero mai avvenuti. È accaduto a Catania dove nei confronti del giovane la Procura Distrettuale della Repubblica ha emesso un decreto di sequestro preventivo d’urgenza eseguito nelle scorse ore dal Nucleo Speciale Polizia Valutaria delle Fiamme Gialle.

A far scattare l’allarme è stata la mole di voli che il giovane aveva autocertificato attraverso la piattaforma online SICILIAPEI — Bando Caro Voli, per poter accedere al rimborso della quota del prezzo dei biglietti spettante ai residenti nella regione Sicilia. Sfruttando le pieghe del sistema, lo studente avrebbe autocertificato centinaia di volti inesistenti riuscendo a incassare la soma di 86.340,96 euro prima che qualcuno si accorgesse della stranezza.

Solo a questo punto infatti la Regione ha bloccato gli ulteriori pagamenti in attesa di verifiche più approfondite, presentando anche una denuncia all’Autorità Giudiziaria con conseguente avvio dell’indagine.

Dagli accertamenti investigativi è emerso che il ragazzo avrebbe creato sul computer dei biglietti falsi, attraverso software di grafica e scrittura, falsificando le carte di imbarco e riproducendole in ogni dettaglio, compreso il QR code che ne identifica univocamente le caratteristiche.

I finanzieri in pratica hanno dovuto controllare ogni singola richiesta di rimborso del giovane per verificare l’attendibilità dei singoli documenti presentati per evidenziarne tutte le differenze con gli originali. Moltissime carte di imbarco si sono rivelate così inesatte per diversi particolari relativi alla veste grafica e all’impaginazione.

Alla fine delle verifiche, solo tre carte di imbarco e relativi rimborsi si sono dimostrati legittimi. Si è scoperto invece che il 26enne, per il solo mese di ottobre 2024, avrebbe richiesto ed ottenuto il rimborso di 892 pratiche per voli eseguiti sul territorio nazionale contando sul fatto che i mandati di pagamento sono collettivi e che le autorizzazioni ai rimborsi riguardano molti soggetti tanto da non far emergere subito cifre “fuori scala”.

Lo studente però forse è andato un po’ troppo oltre visto che in quel mese ha presentato richieste per svariati viaggi aerei nazionali eseguiti nello stesso giorno e su più tratte e addirittura attestando di essere contemporaneamente su più aerei negli stessi orari.

In tutto lo studente ha attestato quasi 180mila euro di biglietti aerei riuscendo a ottenere più di 86mila euro di rimborsi. Le indagini inoltre hanno permesso di ricostruire le movimentazioni finanziarie attraverso cui il 26enne avrebbe incassato il denaro reinvestendolo successivamente in titoli di Stato e in fondi assicurativi poi smobilizzati allo scopo di incassare ulteriori profitti.

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