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News sul salario minimo in Italia

FdI risponde a Bankitalia che chiede il salario minimo: “Non è suo compito dare indirizzi politici”

Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, ha risposto all’intervento del presidente della Banca d’Italia Ignazio Visco. Nella sua relazione annuale, Visco ha detto che il salario minimo aiuterebbe la giustizia sociale. Per Malan, però, è meglio “continuare sulla strada che abbiamo già intrapreso”.
A cura di Luca Pons
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Secondo la Banca d'Italia, introdurre un salario minimo sarebbe una risposta "a non trascurabili esigenze di giustizia sociale", dato che "troppi, non solo tra i giovani, non hanno un'occupazione regolare o, pur avendola, non si vedono riconosciute condizioni contrattuali adeguate". Un appello al governo e alla maggioranza, questa volta non dalle opposizioni – che sull'introduzione del salario minimo hanno trovato uno dei pochi punti di accordo che unisce Pd, M5s e Azione/Italia viva – ma da un'istituzione economica ‘super partes'. Fratelli d'Italia, però, ha risposto "no grazie".

Lucio Malan, capogruppo al Senato del partito di Giorgia Meloni, in un'intervista alla Stampa ha risposto a diversi passaggi dell'intervento di Visco. "Penso che il governatore abbia compiti diversi da quello di indirizzo politico", ha liquidato la questione il senatore. Le parole della guida della Banca d'Italia sono "opinioni interessanti", ha aggiunto Malan, "ma noi rimaniamo sul programma con il quale abbiamo ottenuto la fiducia degli elettori". Ovvero niente salario minimo, punto.

"Pensiamo che sia meglio continuare sulla strada che abbiamo già intrapreso. E con un certo successo", ha spiegato il capogruppo dei senatori meloniani. Cioè, "incrementare l’occupazione, tagliare il cuneo fiscale e fare in modo che i salari crescano in modo naturale". Non è il primo appello al salario minimo che arriva dalle istituzioni – a marzo l'aveva lanciato anche Pasquale Tridico, presidente dell'Inps poi commissariato, sostenendo che un aumento dei salari è necessario anche per aumentare le pensioni del futuro.

D'altra parte, il governo non ha mai nascosto di essere contrario a questa misura. Nel suo decreto sul lavoro approvato il primo maggio la misura promossa che "aiuto ai salari bassi" è stato il taglio del cuneo fiscale, che sarà temporaneo da luglio a dicembre e poi – ha promesso l'esecutivo – sarà reso strutturale. Dall'altra parte, però, si sono allargate le maglie dei contratti a termine e dell'uso dei voucher, entrambe misure che rischiano di aumentare il lavoro precario.

Già alcuni giorni fa, al Festival dell'economia di Trento, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva ribadito la posizione del suo governo difendendo la scelta di tagliare il cuneo: "Non si può sostenere allo stesso tempo che abbiamo dei salari da fame, che c'è il problema dell'inflazione, che bisogna mettere più soldi in tasca ai lavoratori e che addirittura bisogna immaginare un salario minimo legale, e poi dire che è inutile abbassare il cuneo contributivo".

Al contrario, aveva detto Meloni, "io credo che sia molto più inutile il salario minimo" un'iniziativa "buona sul piano filosofico" ma che "rischia poi di essere un boomerang", perché in Italia "abbiamo la contrattazione collettiva" e a fissare un salario minimo per legge c'è il rischio che questi diventi "un parametro sostitutivo, quindi di minore tutela".

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