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20 anni fa moriva Anna Maria Ortese, la scrittrice eterna de ‘Il mare non bagna Napoli’

Il 9 marzo del 1998 ci lasciava a 84 anni una delle più grandi scrittrici del XX secolo. Nata a Roma nel 1914, visse a lungo a Napoli, città con cui ebbe un rapporto magico e che oggi, a distanza di vent’anni dalla morte, la omaggia con una giornata in suo onore.
A cura di Redazione Cultura
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Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, (tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgamate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si esprimessero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione…

Così descriveva NapoliAnna Maria Ortese ne "L’Infanta sepolta", la sua seconda straordinaria raccolta di racconti. Il 9 marzo del 1998 se ne andava a 84 anni la scrittrice e la donna, una delle più grandi del ventesimo secolo e della storia della letteratura italiana. Nata a Roma nel 1914, Ortese scrisse libri bellissimi, dall'apparato narrativo e linguistico complesso, che all'inizio fece difficoltà a trovare i suoi lettori. Solo con la vecchiaia e dopo la morte, infatti, il rilascio prolungato della sua poetica cominciò a fare effetto sulle nuove generazioni di lettori, complice la ristampa a metà degli anni Novanta che Adelphi iniziò dei suoi libri. Testi come "Il cardillo addolorato", "L'iguana" (il suo primo romanzo del 1965) sono oggi testi fondamentali per ogni appassionato lettore.

Durante la sua carriera, vinse i più prestigiosi premi letterari, dallo Strega (nel 1967 con "Poveri e semplici") al Viareggio nel 1953 con la raccolta di racconti, reportage e riflessioni contenute ne "Il mare non bagna Napoli", l'ennesimo omaggio alla città magica e misteriosa, in cui bene e male si confondono a ogni passo. Ci ritornò a vivere nel 1945, nel dopoguerra qui collaborò alla rivista Sud, diretta da Pasquale Prunas accanto a giovani scrittori come Luigi Compagnone e Raffaele La Capria.

Ed è proprio Napoli che oggi, a vent'anni dalla sua morte in quel di Rapallo, dove viveva usufrendo del sussidio previsto dalla Legge Bacchelli, ricorda la grande scrittrice. Anna Maria visse a lungo a Napoli ed ebbe un rapporto intensissimo con la nostra città cui sono dedicati alcuni tra i più importanti dei suoi scritti. Un’intera giornata di ricordo e di riflessione che inizia stamattina, alla presenza del Sindaco Luigi de Magistris e dell’Assessore alla Cultura Nino Daniele, con lo scoprimento di una targa in ricordo di Anna Maria Ortese in via Ferdinando Palasciano, nei pressi della Riviera di Chiaia, dove visse negli anni del dopoguerra. Successivamente, al pomeriggio, a Palazzo San Giacomo, Sala della Giunta, ci sarà un incontro pubblico con Valeria Parrella che tributerà il suo  ricordo di Anna Maria Ortese.

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