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Yara, nuovi dettagli dall’autopsia: morì in meno di un’ora dalla scomparsa

A due anni dalla scomparsa di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra, trovata morta dopo tre mesi, emergono nuovi dettagli che riguardano il delitto. La certezza che la giovane non avrebbe sofferto delle sevizie subite.
A cura di Susanna Picone
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A due anni dalla scomparsa della 13enne di Brembate Sopra, trovata morta dopo tre mesi, emergono nuovi dettagli che riguardano il terribile delitto. La certezza che la giovane non avrebbe sofferto delle sevizie subite.

Emergono nuovi dettagli, a due anni dalla scomparsa, sulla morte di Yara Gambirasio, la giovane di Brembate Sopra (Bergamo) rapita in un pomeriggio di novembre, quando dalla sua palestra avrebbe dovuto percorrere la strada che la riportava a casa. Yara, dopo mesi di ricerche, fu ritrovata morta in un campo di Chignolo d’Isola, sul suo corpo i segni di un’arma da taglio. E ora, dopo anni dal suo omicidio compiuto da qualcuno che ancora non ha un nome, l’autopsia rivela nuovi dettagli. Yara Gambirasio, secondo quanto apprende l’Ansa, è morta in meno di un’ora dall’uscita dalla palestra di Brembate Sopra: è questo il particolare che emerge dai risultati autoptici fatti all’epoca e che precisano la dinamica dell’omicidio. Secondo l’ultima ricostruzione fatta dagli inquirenti, dunque, la giovane ginnasta avrebbe avuto appena il tempo di lasciare la sua palestra per poi essere rapita da qualcuno e, nemmeno un’ora dopo, trovare la morte nel campo in cui è stata ritrovata.

Dettagli dimostrati dall’analisi dei processi digestivi – Yara sarebbe morta dopo essere stata lasciata nella campagna del bergamasco in circa 30-40 minuti. Una morte giunta velocemente per la concomitanza delle ferite riportate, dello choc dell’aggressione, dal suo fisico particolarmente minuto e anche per il freddo di quei giorni. Yara aveva solo la maglietta alzata e il giubbotto aperto. La ragazzina non avrebbe sofferto per le sevizie subite: sarebbe svenuta quasi subito dopo che qualcuno l’ha rapita, dunque non sarebbe stata cosciente quando venne ferita e abbandonata nel campo di Chignolo d’Isola. Gli ultimi dettagli sull’orario della morte scaturiscono dall’analisi dei processi digestivi: la madre di Yara ricorda con certezza cosa avesse mangiato sua figlia quella sera del 26 novembre 2010 per cui è stato possibile stabilire con precisione l’ora del decesso.

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