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Vescovo di Cremona contro Radio Maria: “Bestemmie, il terremoto non è un castigo divino”

Il Vescovo di Cremona Antonio Napolioni si scaglia contro le affermazioni pronunciate da uno speaker di Radio Maria, che lo scorso 30 ottobre definì il terremoto che aveva appena colpito il Centro Italia un “castigo divino” per punire l’approvazione della legge sulle unioni civili.
A cura di Charlotte Matteini
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antonio napolioni

Le parole pronunciate da padre Cavalcoli, speaker dell'emittente radiofonica Radio Maria, che lo scorso 30 ottobre sostenne pubblicamente che il sisma che aveva colpito il Centro Italia – e in particolare le località di Camerino, Ussita e Norcia causando ingenti danni al patrimonio storico e artistico del luogo – fosse una sorta di castigo divino scagliato dal Signore, una punizione per aver approvato lo scorso febbraio le unioni civili tra persone omosessuali delegittimando la dignità dell'istituto matrimoniale, non sono affatto piaciuta alla comunità ecclesiastica, in particolare al Vescovo di Cremona, Antonio Napolioni, che sul proprio profilo Facebook ha duramente condannato le dichiarazioni del conduttore di Radio Maria definendole delle "bestemmie elargite da pulpiti digitali".

"Come uomo, credente e vescovo, non posso tacere davanti alle bestemmie che vengono elargite da pulpiti digitali, stampati e parrocchiali, quando si attribuisce al terremoto la valenza di ‘castigo di Dio per le unioni civili, o… per l'Europa che ha smarrito le sue radici cristiane, o per altri possibili motivi…'", ha scritto il Vescovo su Facebook, invitando "a rispettare la fede e la pazienza dei cristiani del Centro Italia, come di ogni altra vittima di calamità e violenze, e a non ferirli con parole sventurate, che fanno più male delle pietre". Parole durissime, che si scagliano contro chi ha definito il terremoto una punizione divina e sostenuto praticamente che fosse un castigo elargito per riportare i fedeli smarriti sulla retta via. "Piuttosto, ascoltate la loro testimonianza di semplice fiducia nel Signore e di umile speranza nel futuro. Chiamato a custodire il Vangelo e la fede cristiana, chiedo ai tanti credenti che amo e stimo, di proseguire serenamente il proprio cammino. Nulla divida le nostre comunità, specie quando sono nella prova. Tenetevi al riparo da questi sciacallaggi ideologici, di chi mostra purtroppo di non conoscere il vero volto di Dio, rivelato dal Crocifisso Risorto. Solo la tenerezza del Padre, incarnata nella forza della mitezza, potrà forse raggiungere anche il loro cuore indurito, e ricondurlo alla carità e alla vera intelligenza delle cose. Io per questo prego e cerco di vivere", ha concluso il Vescovo di Cremona.

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