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Venezuela, 33enne italiano pestato a sangue dalla polizia. Il video fa il giro del web

Il brutale pestaggio di Gianni Scovani, abruzzese, è diventato un caso nazionale in Venezuela. Il giovane si trovava in quel posto, nella città settentrionale di Lechería, per raccogliere dei rifiuti per un progetto di recupero. I poliziotti che lo hanno massacrato saranno processati per crimini che violano i diritti umani.
A cura di Biagio Chiariello
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Una violenza “inumana, degradante e crudele”. Così il Difensore Civico, Tarek William Saab, il Difensore Civico venezuelano, ha definito il terribile pestaggio subito da Gianni Scovino, un ragazzo italiano di 33 anni, nella città di Lechería, nella parte settentrionale del Paese sudamericano. Il deprecabile episodio è avvenuto la scorsa settimana ed è stato ripreso da un telefonino e pubblicato su Twitter dal leader dell’opposizione, María Corina Machado. Il giovane, che sembra soffra della sindrome di Asperger (un grave disturbo pervasivo simile all’autismo), si trovava in quel posto per caso, non per protestare contro il governo di Maduro, quando improvvisamente è diventato vittima della Guardia Nacional che stava cercando di sedare le manifestazioni nel comune dello Stato Anzoategui.

Gianni stava solo raccogliendo rifiuti

Gianni stava semplicemente raccogliendo dei rifiuti nel parcheggio del Plaza Mayor Shopping Center Township Urbaneja per un progetto di recupero dei materiali da riciclare per la fondazione La Tortuga con la quale collabora da 3 anni. Per questo indossava dei guanti alle mani. I poliziotti devono però aver pensato che fosse un oppositore, anche per quel parcheggio è diventato un ritrovo per i manifestanti anti-governativi. E così è stato massacrato, come si vede chiaramente nel filmato. Quindi è scattato l’arresto. Soltanto 36 ore dopo il giovane è stato rilasciato e portato in ospedale, dove è stato ricoverato in terapia intensiva per un’emorragia interna, per la quale ha subito anche un intervento chirurgico. I suoi aggressori, si parla di almeno sette persone, sarebbero stati arrestati per le violenze e saranno processati per crimini che violano i diritti umani.

Ancora scontri in Venezuela

In Venezuela le tensioni non si fermano. A Caracas e in diversi punti del paese gli scontri vanno avanti da mesi e si sono intensificati nella giornata del referendum non ufficiale organizzato dall'antichavismo per respingere i progetti politici di Nicolas Maduro. Secondo la procura, almeno una persona è morta nella capitale, ma dirigenti oppositori riferiscono di due vittime e quattro feriti gravi. Oltre il 98% della popolazione ha detto no a Maduro. “Ci sono stati dei tentativi di sabotaggio, ma il processo elettorale è andato avanti. Ogni nostra aspettativa è stata superata”, ha sottolineato uno dei dirigenti oppositori, il vicepresidente del parlamento Freddy Guevara.

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