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Un video per i 5 milioni di like di Fanpage.it: perché crescere è questione di fantasia

Non abbiamo ricordi dei nove mesi trascorsi nella pancia della mamma: abbiamo chiesto ai bambini di raccontarci i loro ricordi prenatali, e le risposte sono state sorprendenti. Perché laddove i ricordi si fermano, può arrivare la fantasia. L’importante è avere il coraggio di ascoltarla anche quando si è diventati “grandi”. Fanpage.it ha scelto di festeggiare con questo video i suoi 5 milioni di like.
A cura di Federica D'Alfonso
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Fanpage.it ha raggiunto i 5 milioni di like su Facebook: 5 milioni di lettori che rendono la testata una delle più lette e seguite del web e sui social. Per l'occasione il giornale ha riconfermato la squadra che nel dicembre 2014 aveva lavorato alla realizzazione di "Slap Her", il video in cui i bambini, con la loro disarmante semplicità, ci avevano dimostrato che essere adulti, essere uomini, non è mai una questione di forza. Oggi Fanpage.it presenta un nuovo video, "I ricordi dei bambini nel pancione di mamma", ideato e diretto da Luca Iavarone; riprese, montaggio e postproduzione di Giuliano Caprara; direttore della fotografia: Ivan Forastiere; assistente operatore e luci: Andrea Esposito e Salvatore Russolillo; suono: Peppe Pace; musiche: Roberto Porzio e Luca Iavarone; grafiche: Andrea De Luca; segretaria di edizione: Nelly Tarasco; assistente di produzione: Chiara Arcone. La troupe ha realizzato le interviste per le strade di Napoli e Salerno: nessun attore dunque, semplicemente tanti bambini che si trovavano per le vie illuminate per il Natale con le loro famiglie.

"Ricordi com'era stare nella pancia della mamma?"

Secondo gli esperti è pressoché impossibile avere ricordi precedenti alla nascita. Quei nove mesi sono decisivi e fondamentali nello sviluppo di ogni individuo non solo dal punto di vista fisico ma anche psico-cognitivo, ma non sembra possibile tornare con la memoria al periodo vissuto nella pancia della mamma: nonostante in molti studi a riguardo alcuni bambini abbiano detto di conoscere eventi avvenuti nel grembo materno, eventi che molto spesso conoscono dal racconto dei genitori, o altri abbiano addirittura parlato di un "altro regno" o di un paradiso, in generale ricordi veri e propri a riguardo non sono plausibili. Ma lì dove la memoria non può arrivare, deve intervenire la fantasia: basta solo saperla ascoltare.

Fanpage.it ha chiesto ai bambini, che non hanno mai paura di far parlare la fantasia, di raccontare i loro ricordi del grembo materno. E ha ascoltato le risposte, divertenti, allegre e fantasiose, che non possono non ricordare la regola più importante di quel gioco chiamato "diventare grandi": mai dimenticare di essere stati bambini. Perché, come disse lo scrittore John Milton,

l'infanzia mostra l'uomo, come il mattino il giorno.

Per descrivere quel particolare periodo della vita compreso fra la nascita e i dieci anni circa di vita in italiano usiamo la parola "infantile": un "infans" in latino arcaico è qualcuno che non sa compiere il gesto fondamentale che lo caratterizza in quanto individuo, ovvero parlare. Un infante non sa organizzare razionalmente il proprio pensiero in quanto non è dotato di un linguaggio che gli permetta di esprimerlo: ma è giusto considerarsi adulti semplicemente quando i propri modi di espressione risultano ben delimitati, individuabili e definiti in base ad un'orizzonte altrettanto limitato di possibilità?

Aldous Huxley a tal proposito diceva sempre che diventare grandi rimanendo anche un po' bambini non vuol dire arrestare lo sviluppo: un uomo "infantile" al contrario,

è un uomo che ha dato a se stesso la possibilità di continuare a migliorarsi a lungo, anche dopo che molti adulti hanno avvolto se stessi nel bozzolo delle abitudini e delle convenzioni di mezz'età.

Ecco perché per Fanpage.it "il segreto per diventare davvero grandi è non perdere mai la fantasia": perché vuol dire riuscire a tornare con la mente alle cose fondamentali che ci caratterizzano, saper comunicare anche quando le parole non sembrano bastare e, in questo modo, continuare a crescere sempre di più,senza mai dimenticare come tutto è iniziato.

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