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Un’opera astratta nel Duomo di Milano, insorgono i fedeli: “Assomiglia ad un tumore in metastasi”

Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo del capoluogo lombardo, benedirà la statua dell’artista inglese Tony Cragg. L’opera d’arte contemporanea, ispirata alla celebre “Madonnina”, però non piace a molti.
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"Paradosso", la contestata opera di Tony Cragg che nei prossimi mesi sarà ospitata all'interno del Duomo di Milano.
"Paradosso", la contestata opera di Tony Cragg che nei prossimi mesi sarà ospitata all'interno del Duomo di Milano.

Un’opera d’arte astratta, vagamente ispirata alla Madonnina che da secoli vigila sulla città di Milano, è stata collocata all’interno del Duomo per celebrare l’Expo e sarà inaugurata nelle prossime ore dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo della città meneghina. Il problema è che “Paradosso”, opera dell’artista contemporaneo britannico Tony Cragg, è tutto fuorché un esempio di arte sacra e centinaia di cattolici, ma non solo loro, stanno esprimendo la loro contrarietà al progetto sui social network. L’opera, commissionata dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, l’ente che si occupa di manutenzione e restauro di una delle chiese più famose d’Europa, secondo il suo presidente, il cardinale Angelo Caiola, lascerebbea ogni spettatore la possibilità di vivere la stessa emozione dello scultore, entrando in dialogo con la forma artistica, alla ricerca di una chiave di lettura personale. Le linee svaniscono, le forme si aprono: il paradosso sta anche nella possibilità di leggervi più interpretazioni.” Ma, sostengono alcuni, se vi si possono leggere più interpretazioni, che tipo di omaggio alla Madonna sarebbe?

I commenti negativi in rete si moltiplicano con il passare delle ore: “E’ un pugno nello stomaco del Duomo e un cazzotto ai nostri occhi…” dice P.I., mentre M.N. sostiene che “tra cent’anni finirà in discarica e penseranno che nel 2014 vivevano dei buzzurri”. Altri provano a capire a cosa assomigli: c’è chi sostiene che sia una montata impazzita di panna, chi un tumore in metastasi, qualcun altro dice che “quando pigio troppo la bomboletta della schiuma da barba mi viene proprio uguale”. R.A. richiama un famoso discorso di Paolo VI e pensa che “è il fumo di Satana che è entrato nel tempio… sotto ci son quelle fiamme che fra un po’ li avvolgeranno tutti, a cominciare da chi ha autorizzato questo scempio. Han perso ogni buon gusto. Non ho parole, credo ci voglia solo un martello pneumatico…” C’è poi chi fa un parallelo con l’arte sacra che dovrebbe, invece, trovare spazio in un luogo importante come il Duomo:  “Non si può utilizzare ed autorizzare tutto perché nello spazio liturgico l'arte serve a innalzare l'anima e consentire una preghiera che si rivolga a Dio. – scrive M.P. – Teniamo presente che le icone, nell'oriente cristiano, sono considerate dei sacramentali!!! Qui siamo di fronte a tutt'altra cosa, magari bella per i criteri di alcuni, ma sicuramente non liturgica né sacra.”

La statua, come spiega il sito web della Veneranda Fabbrica, sarà posizionata fino al 31 marzo 2015 all’interno della cattedrale, in corrispondenza della quarta campata sud, per accogliere idealmente quanti entreranno nel tempio. La scultura, interamente realizzata in marmo, misura 300x122x140 cm e ha un peso di circa tremila e quattrocento chilogrammi. Oggi, a sei mesi dal grande appuntamento di Expo, il Duomo si prepara a spalancare le proprie porte a milioni di fedeli e visitatori e la Veneranda Fabbrica sceglie l’arte come momento di espressione privilegiato per raccontare la contemporaneità” si legge sul sito web del Duomo, anche se non si chiarisce perché i turisti che visitano la cattedrale milanese per la sua storica magnificenza dovrebbero essere particolarmente attratti da una opera praticamente sconosciuta. L’esposizione di “Paradosso” all’interno della chiesa servirà da anteprima di una mostra monografica dedicata a Cragg che sarà allestita nel 2015 “per raccontare l’energia del marmo e il suo rapporto con il monumento dal punto più suggestivo e affascinante della città dell’Expo: le Terrazze del Duomo di Milano.” 

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