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Treviso, profughi al gelo davanti alla Questura, in tre finiscono al pronto soccorso

Diciannove profughi afghani e pakistani stanno dormendo sopra dei cartoni davanti alla Questura di Treviso. Tre di loro sono stati portati via in ambulanza per congelamento.
A cura di Claudia Torrisi
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Diciannove profughi afghani e pakistani stanno dormendo da martedì notte sopra pezzi di cartone sistemati alla stazione ferroviaria e davanti alle porte dell'ufficio immigrazione della Questura di Treviso, dove sono stati convocati per le procedure di identificazione e richiesta d'asilo. Nel corso di questi giorni, nessuno è riuscito a trovare un posto dove collocarli e i migranti sono rimasti per strada.

Ieri mattina la Croce Rossa è andata a prestare soccorso, portando pasti e coperte. Ma dopo una notte al gelo – la scorsa notte c'è stato 1 grado – tre di loro si sono sentiti male e sono stati portati via con un'ambulanza del 118. Due mostravano sintomi di congelamento e sono svenuti, un altro aveva problemi a una mano mutilata. Nel tardo pomeriggio di ieri per sei di loro è stato trovato un posto dove dormire, alcuni in strutture della Caritas. Considerato che tre sono stati portati al pronto soccorso e resteranno lì, questa notte in dieci hanno dormito ancora sui cartoni davanti alla Questura.

A un giornalista del Corriere del Veneto hanno raccontato di trovarsi a Treviso ormai da cinque giorni, senza un posto dove stare: "Abbiamo dormito per tre notti in stazione prima di venire qui". Un altro ragazzo ha spiegato che si sono "arrangiati come abbiamo potuto ma ora il clima di notte è molto rigido e qualcuno di noi è stato male per questo motivo. Speriamo di trovare al più presto un posto dove andare".

Due settimane fa, si era verificata una situazione analoga: una trentina di profughi arrivati a Treviso ha passato diverse notti all'aperto – vagando da un luogo all'altro della città, senza che venisse trovato un posto – prima di ritrovarsi in piazza delle Istituzioni davanti alla Questura. Dopo diverse ore di presidio – durane le quali i migranti si sono rifiutati di mangiare il cibo portato dalla Croce Rossa per protesta – è stata trovata una soluzione.

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