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Treviso. Geloso della compagna più anziana di 16 anni: la sequestra e la violenta per mesi

Un 28enne kosovaro è finito in galera per maltrattamenti ed abusi sessuali sulla compagna. Da gennaio sospettava la compagna, 44enne albanese, si vedesse ancora con il suo ex: dopo l’ennesima violenza, la donna è stata ricoverata in ospedale e ha raccontato tutto.
A cura di Biagio Chiariello
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Era convinto che la sua compagna di 16 anni più anziana continuasse a frequentare l’ex. Una gelosia che l’avevo spinto a segregare la donna in casa e a diventare violento nei suoi confronti. Alla fine, l’uomo, un kosovaro di 28 anni, residente a Spresiano, in provincia di Treviso, disoccupato e senza permesso di soggiorno, è stato arrestato ed ora si trova rinchiuso in una cella del carcere di Santa Bona per i reati di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della sua convivente, una 44enne albanese.

Dopo mesi di violenze fisiche ed abusi sessuali, mercoledì sera la sventurata si è presentata all’ospedale del “Ca’ Foncello” di Treviso raccontando di essere stata segregata, picchiata e violentata. La donna, sotto choc, presentava contusioni ed ecchimosi in tutto il corpo. Gli esami clinici a cui viene è stata sottoposta dai medici del nosocomio trevigiano hanno poi accertato, che oltre alle botte al volto e alle braccia, l’uomo le aveva provocato tumefazioni alle parti intime, lasciandosi andare a violenze di carattere sessuale. La 44enne ha poi raccontato che il compagno le aveva stretto al collo un cavo per ricaricare il cellulare, impedendole di fuggire. Ma i soprusi ai quali era sottoposto quotidianamente erano cominciati lo scorso gennaio quando il kosovaro aveva iniziato a sospettare che la continuasse a vedere il suo precedente compagno. La donna ha presentato anche dei certificati medici, rilasciati dal pronto soccorso del Ca’ Foncello di Treviso, che attestano le violenze subite dalla donna albanese.

E così i medici hanno informato i carabinieri della compagnia di Treviso che si sono messi sulle tracce del 28enne, operaio in una ditta di ponteggi, e dopo averlo fermato, l’hanno portato in carcere. Ed ora la sua posizione rischia di aggravarsi ulteriormente visto che il pm Barbara Sabattini ha ordinato ai militari dell’Arma di svolgere ulteriori indagini sul conto del kosovaro

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