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Terremoto Centro Italia, via al decreto: stanziati 4,5 miliardi, 300 milioni subito

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e il commissario straordinario Vasco Errani hanno illustrato i provvedimenti del decreto per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Danni riconosciuti al 100% in 62 comuni, previsto il risarcimento integrale anche per le seconde case.
A cura di Charlotte Matteini
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge dedicato agli interventi urgenti di ricostruzione e messa in sicurezza dei territori colpiti dal terremoto dello scorso 24 agosto, che distrusse alcuni paesi del Centro Italia, tra i quali Accumoli, Amatrice, Arquata e Pescara del Tronto. Il cdm è durato in tutto 40 minuti circa e al termine è stato lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi a comunicare l'approvazione del provvedimento con un tweet: "Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso. Non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme".

Nel corso del pomeriggio la conferenza stampa in cui sono stati spiegati nel dettaglio gli interventi contenuti nel decreto legge. I provvedimenti, illustrati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e dal commissario straordinario per la ricostruzione dei territori terremotati Vasco Errani, prevedono uno stanziamento totale di 4,5 miliardi di euro per la ricostruzione dei paesi colpiti dal sisma, di cui circa trecento milioni fin da subito per l'avvio dei lavori .

"Verrà messa in campo una cifra notevolmente più consistente rispetto ai fondi per l'emergenza. Le stime parlano di 3,5 miliardi per edifici privati e un miliardo per edifici pubblici. Risorse già previste dalla legge di Bilancio che approveremo sabato prossimo e di cui nel decreto si fa esplicito collegamento" ha spiegato infatti il sottosegretario De Vincenti. Sulla provenienza di questi fondi però il rappresentante del governo è stato vago:  "Sono risorse nazionali. I contributi diretti che arriveranno invece dalla Commissione europea saranno entro limiti molto stringenti, che possono andare attorno al 6% della spesa complessiva".

Agevolazioni per i risarcimenti infine anche per le seconde case colpite. "Con il decreto riconosciamo il 100% dei danni ai privati, a tutte le abitazioni, anche alle seconde case comprese nei 62 comuni del cosiddetto cratere del sisma, nella consapevolezza che le seconde case in questi territori sono case di famiglia che rappresentano identità ed economia. Senza questa scelta non si sarebbe potuto parlare di ricostruzione" ha spiegato infatti il commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani.

Al momento sono ancora da precisare i criteri specifici per la ripartizione dei fondi tra i comuni interessati, "sono 62 i Comuni interessati dalla ricostruzione e stiamo definendo due criteri: intensità del danno subito da queste aree e come invertire il processo di spopolamento" ha sottolineato Errani. "Le risorse dei finanziamenti comprendono un necessario miglioramento e adeguamento sismico perché un terremoto del 6° grado non deve provocare più vittime e crolli in quei territori" ha proseguito Errani. Risorse anche per le aziende danneggiate e per quelle che realizzeranno investimenti produttivi nei territori colpiti: "Il decreto stanzia 35 milioni di euro per l'anno 2016 in favore delle regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche, per la concessione di agevolazioni, nella forma del contributo in conto interessi alle imprese danneggiate dal sisma. Queste risorse possono essere utilizzate anche per agevolazioni alle imprese che realizzino investimenti produttivi nei territori danneggiati dal sisma".

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