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Terni, arrestati terroristi dell'”Hezbollah turco” per immigrazione clandestina in Italia

Offrivano a clandestini curdi e palestinesi un pacchetto “all inclusive” e questi raccontavano alle autorità italiane di false torture per ottenere l’asilo politico. La polizia di Terni ha arrestato nove esponenti del gruppo criminale e compiuto una quarantina di perquisizioni.
A cura di Susanna Picone
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Offrivano a clandestini curdi e palestinesi un pacchetto “all inclusive” e questi raccontavano alle autorità italiane di false torture per ottenere l’asilo politico. La polizia di Terni ha arrestato nove esponenti del gruppo criminale e compiuto una quarantina di perquisizioni.

Viaggio, alloggio e lavoro: era una soluzione “all inclusive” quella offerta da una struttura clandestina di Hezbollah turchi che faceva entrare immigrati in Italia dopo però avergli fatto scuola su come comportarsi nel nostro Paese. Gli immigrati prima pagavano per arrivare in Italia e successivamente raccontavano alle autorità di false torture ricevute nei Paesi d’origine pur di ottenere così l’asilo politico. Sono state arrestate nove persone dalla polizia di Terni, coordinata dal Servizio centrale antiterrorismo dell’Unigos, nell’ambito di un blitz nei confronti dell’organizzazione terroristica turca Hezbollah dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Sei cittadini turchi e una italiana sono finiti in carcere, due donne ucraine ai domiciliari”, così Fabio Berrilli, della Direzione centrale della polizia di prevenzione, che ha specificato che gli arresti sono stati eseguita tra Terni, Modena, Milano e Roma. Indagate invece a piede libero una trentina di persone.

L’indagine ha avuto inizio con un arresto in Lombardia – L’indagine delle forze dell’ordine ha avuto inizio con l’arresto in Lombardia di un cittadino turco destinatario di cattura internazionale per terrorismo, “che ha portato alla luce l’esistenza e l’operatività nel nostro Paese, di una struttura clandestina di Hezbollah turchi che facevano giungere in Italia clandestini curdi e palestinesi”. Tutta l’operazione ha visto la collaborazione della polizia turca e di altre polizie europee, in particolare quella tedesca. Oltre ai nove arresti sono state compiute quarantuno perquisizioni nei confronti dei presunti esponenti della struttura criminale. Secondo quanto è stato riferito dalla polizia nel corso di un anno e mezzo sarebbero almeno trenta gli immigrati che sono riusciti ad entrare in Italia grazie all’attività di questa organizzazione.

Nessun legame con il gruppo libanese – Nella nota in cui si parla dell’operazione è stato inoltre precisato che “l’Hezbollah turco, di credo islamico sunnita, non ha alcun legame con l’omonima formazione libanese e nasce nei primi anni Ottanta con l’obiettivo di creare uno stato islamico retto dalla sharia sul territorio della Repubblica turca”. Questi facevano arrivare i clandestini in auto, in pullman o in tir e, sottolinea Berrilli, “è la prima volta che appartenenti a questa organizzazione terroristica vengono individuati in Italia”.

Sono arrivati nel nostro Paese, come in altre nazioni europee, a seguito della "diaspora" dovuta alla forte azione di contrasto perseguita dalle autorità turche a partire dal 2000. Il loro obiettivo è l'instaurazione del califfato in Turchia.

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