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Stragi nel Canale di Sicilia, Onu: “Nel 2016 oltre 3.700 morti nel Mediterraneo”

Nella giornata di ieri Medici Senza Frontiere ha effettuato due operazioni di salvataggio nel Mediterraneo, recuperando oltre 200 migranti. Sul fondo di uno dei gommoni sono stati ritrovati 25 cadaveri.
A cura di Charlotte Matteini
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guardia costeira migranti

Non c'è fine alle tragedie nel Mediterraneo. Nella giornata di ieri altre 25 vittime sono state ritrovate nel Canale di Sicilia, a 26 miglia dalla costa libica. A darne notizia è stato l'equipaggio di una delle tre navi dell'associazione Medici Senza Frontiere, la Bourbon Argos, che è riuscita a portare a termine il salvataggio di 107 migranti prima e 139 successivamente, ma ha dovuto recuperare anche i cadaveri di 25 persone, trovati morti sul fondo di un gommone sovraccarico di persone. “Arrivati al primo mezzo abbiamo preso a bordo i 107 sopravvissuti, ma non abbiamo potuto recuperare quelli che pensavamo essere 11 cadaveri perché nel frattempo siamo stati chiamati per un altro soccorso urgente nelle vicinanze”, ha raccontato Michele Telaro, capo progetto di Medici Senza Frontiere a bordo della Bourbon Argos.

“Dopo aver soccorso le 139 persone del secondo gommone, siamo tornati al primo e abbiamo scoperto che i corpi sul fondo erano 25, probabilmente vittime di asfissia, sommersi da uno strato di benzina e acqua di mare. Ci sono volute tre ore per recuperare 11 cadaveri, perché il mix acqua e carburante è talmente forte che non potevamo restare sul gommone troppo a lungo. È stato orribile”, ha proseguito Telaro.

A causa del buio e delle condizioni climatiche che impedivano la ripresa immediata delle operazioni di recupero, l'équipe di Medici Senza Frontiere ha chiesto la collaborazione dell'organizzazione non governativa Sea Watch per ultimare l'intervento e recuperare gli ultimi 14 cadaveri, non volendo rimandarlo alla mattina successiva.

Tra le persone soccorse ieri, 23 hanno avuto bisogno di cure mediche per le ustioni da benzina, 11 di loro in gravi condizioni. “È una tragedia, ma purtroppo non si può dire che sia stato un giorno eccezionale nel Mediterraneo. Le scorse settimane sono state terribili per i nostri team e per le altre navi di ricerca e soccorso, costantemente impegnate in operazioni di salvataggio in cui troppi uomini, donne e bambini hanno perso la vita. Queste attività di ricerca e soccorso stanno diventando una gara in un cimitero marittimo” ha dichiarato Stefano Argenziano, responsabile per le operazioni sulla migrazione di MSF.

Allarme Onu: "Oltre 3.700 vittime del Mediterraneo nel 2016"

A lanciare l'allarme e porre i riflettori sulla questione delle vittime del Mediterraneo è anche l'Alto Commissariato della Nazioni Unite per i Rifugiati, il quale sottolinea che ad oggi, dall'inizio dell'anno 2016, ammonta a 3740 il numero di morti e dispersi nel Mar Mediterraneo, poco meno rispetto ai 3.771 registrati nel 2015. Numeri pressoché identici, nonostante il forte calo complessivo del numero di migranti che quest'anno ha cercato di attraversare il Mediterraneo per giungere in Europa. Finora, sono circa 327.800 i rifugiati e migranti che hanno intrapreso la traversata, a fronte del 1,015,078 registrato nel 2015. Dall'inizio del 2016, una persona ogni 88 di quelle che hanno tentato di arrivare sulle coste italiane via mare ha perso la vita, mentre lo scorso anno il tasso di mortalità delle traversare ammontava a 1 ogni 269. Nel Mediterraneo Centrale, invece, sottolinea l'Onu, questo dato è addirittura più alto, con una morte ogni 47 arrivi.

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