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Si fanno i selfie sui binari: contadino li caccia a sassate, poco prima che arrivi il treno

Protagonisti della bravate tre minorenni a Piombino Dese, in provincia di Padova. E’ stato un agricoltore ad evitare guai e a scacciarli dai binari Venezia-Bassano: prima di scappare, lo hanno insultato.
A cura di Biagio Chiariello
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Un gioco estremo? Una prova di coraggio? Un’esperienza adrenalinica? Si fa fatica a definire la "moda" di farsi i selfie sui binari, magari poco prima che il treno sopraggiunga. L’ultimo caso in ordine di tempo arriva da Piombino Dese, dove tre ragazzi (due maschi e una femmina), fra i 14 ed i 16 anni, hanno indugiato lungo la linea ferroviaria Venezia-Bassano, intenti a fotografarsi. Ad allontanarli e ad evitare guai ci ha pensato un agricoltore, costretto a tirar loro dei sassi per fare in modo che desistessero. La notizia è riportata dal Mattino di Padova. “Quando mi sono avvicinato ho tirato terra e sassi perché sapevo che il treno sarebbe arrivato: sono scappati, insultandomi. Li avevo visti arrivare, dall’altra parte della linea ferroviaria, lato est” ha raccontato il contadino che lunedì verso le 16 era sul campo a tagliare la legna.

Gridavano e ridevano; poi si sono avvicinati alla linea ferrata cercando di non farsi notare. A quel punto ho realizzato cosa volevano fare: mi sono fermato a guardarli ed effettivamente volevano raggiungere i binari. A quel punto non ci ho più visto: ho iniziato a gridare, a dirgli di tutto e uno dei tre stava con il telefono in mano e insieme vicini per un selfie. Mi sono messo a correre verso di loro: sapevo che di lì a poco sarebbe passato il treno da Venezia. Non mi ascoltavano e allora ho preso dei sassi, erba e terra e ho iniziato a intimarli che avrei chiamato i carabinieri. Solo a quel punto sono andati via velocemente, forse anche per paura che li avessi riconosciuti”.

Come previsto, il treno è passato qualche minuto dopo che i tre sono andati via, probabilmente irritati dal comportamento di quell’uomo che, in qualche modo, voleva evitare una tragedia. Forse neanche erano consapevoli che per quei selfi potevano morire. Intanto, negli ultimi giorni, visti anche i recenti episodi drammatici, la Polfer sta elaborando un progetto chiamato “Train to be cool” in cui operatori specificamente formati svolgono nelle scuole un’attività di educazione alla sicurezza ferroviaria. Progetto in collaborazione con il Ministero e il supporto scientifico della Facoltà di Medicina e Psicologia dell’Università degli studi di Roma – La Sapienza, per sensibilizzare gli studenti al rispetto delle regole nelle stazioni e sui treni per la propria e altrui incolumità. I numeri delle bravate finite in tragedia nel 2016 sono aumentati vertiginosamente a livello nazionale (oltre 10 i casi rilevati): due adolescenti purtroppo hanno perso la vita per questi comportamenti pericolosi, a Calcinato (Brescia) e Napoli.

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