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Opinioni

Scusateci, ragazzi. Che non dobbiate mai più assistere a uno schifo simile

Due ragazzini, tifosi di squadre avversarie, uno vicino all’altro, che cantano l’inno di Mameli e assistono ad una partita iniziata tra tensioni e gravi atti di violenza. Una immagine bellissima, una speranza a fronte di un calcio fatto di stupidi esagitati e delinquenti sugli spalti.
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Ho visto quest'immagine in tv. E poi, inevitabilmente, l'ho rivista rimbalzare sui social network. Ve lo dico col cuore: siete bellissimi. Piccoli tifosi bardati di colori diversi ma uno accanto all'altro, a cantare l'inno di Mameli che, piaccia o meno, rappresenta la nostra, la vostra Italia. Già, l'Italia. L'Italia dello sport, oggi è purtroppo quella di Genny ‘a carogna, è quella delle partite guerriglia, dei tifosi feriti, dei tafferugli con la polizia. Napoli-Fiorentina è stata una finale di Coppa Italia vergognosa. E voi,  l'unica immagine degna, pulita, emozionante. Non conosco i vostri nomi, cari bambini ma vi ringrazio tanto. Finché ci saranno persone come voi –  e come i vostri genitori che vi hanno educato alla tolleranza, alla sportività, al rispetto reciproco – ci sarà speranza in questi stadi ripieni di stupidi delinquenti, in questo sport che è sempre meno uno sport e sempre più una passerella per cretini.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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