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Riforma della scuola, tutto rinviato: in Consiglio dei ministri solo linee guida

Sulla scuola non c’è il decreto e neppure il disegno di legge. Nel Consiglio dei ministri di oggi sono state presentate solo le linee guida della riforma.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 21 – In Cdm solo linee guida, ddl rinviato. Renzi: “Non slitteranno assunzioni da settembre”. Nel Consiglio dei Ministri di stasera sono state illustrate soltanto le linee guida degli interventi che il Governo ha messo a punto per la scuola. L'esame del ddl è rinviato a un successivo cdm. In mattinata il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha avuto un colloquio di circa un'ora e mezza con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, a Palazzo Chigi per fare il punto sulla riforma.  In corso la conferenza stampa del premier, che ha assicurato che non c’è nessun passo indietro del Governo e che non slitteranno le assunzioni dei precari da settembre. Il disegno di legge – ha detto il premier – sarà presentato martedì prossimo.

Ecco il comunicato di Palazzo Chigi, relativo alla riforma della scuola:

“La Buona Scuola”: il provvedimento
Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha presentato al Consiglio dei Ministri la riforma che prende il nome di “La Buona Scuola”. Il punto di partenza per la composizione del testo – che verrà approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri – sono i risultati raccolti sul rapporto pubblicato sul sitolabuonascuola.it  dal 15 settembre 2014 al 15 novembre 2014 grazie agli 1.800.000 partecipanti alla consultazione on-line e off-line, i 2040 dibattiti e il coinvolgimento del 70 per cento delle scuole.
“La Buona Scuola” avrà quindi come obiettivi:

  • Rafforzare le competenze degli studenti con flessibilità nei programmi, inclusione e integrazione;

  • Avere un organico funzionale e potenziare l’offerta formativa;

  • I dirigenti scolastici diventano leader educativi con strumenti e personale adeguati per il miglioramento dell’offerta formativa;

  • Organi collegiali più efficaci e rappresentativi;

  • Valutazione, formazione e carriera degli insegnanti;

  • Un rapporto più stretto e stabile fra scuola e lavoro con alternanza obbligatoria nell’ultimo triennio delle superiori;

  • Per quanto riguarda l’edilizia scolastica si vuole procedere con bandi per la costruzione di scuole altamente innovative, creare un’anagrafe dell’edilizia che sia trasparente sugli immobili della scuola e nuove risorse e procedure semplificate e più rapide per costruire nuove strutture;

  • Una scuola digitale con un nuovo piano nazionale che metta al centro formazione dei docenti e competenze degli studenti;

  • Una scuola che goda di una semplificazione amministrativa.

Oggi sarà il giorno della riforma della scuola, ma il governo varerà solo un disegno di legge, chiedendone l'approvazione in tempi certi, e non più anche l'annunciato decreto. E’ stato il premier Renzi a spiegarlo al suo entourage: l’obiettivo è dare un messaggio al Parlamento e coinvolgere le opposizioni sulla scia di quanto affermato dal presidente della Repubblica. Renzi, spiegano all’Ansa ambienti vicini al presidente del consiglio, è stanco per l'accusa di “dittatorelli” contro il suo esecutivo da parte di leghisti e del capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta. Per questo il consiglio dei ministri proporrà un ddl.” Se tutti saranno rispettosi, ha detto Renzi ai suoi, e se non ci sarà ostruzionismo, allora le ragioni dell'urgenza saranno rispettate dal normale dibattito parlamentare”.

180 mila nuove assunzioni di precari, ora a rischio

Nel disegno di legge era previsto che finissero la riforma dell'infanzia (un unico percorso educativo da 0 a 6 anni), misure legate alla disabilità e al ‘sostegno', un testo unico nuovo in materia di normativa scolastica, provvedimenti per il diritto allo studio. Non è da escludere che parte di questi vengano riproposti proprio nel ddl che sarà varato oggi. Va comunque detto che, essendo i tempi per un ddl più brevi, le assunzioni promesse per settembre prossimo potranno concretizzarsi. Nel decreto sarebbe dovuto confluire innanzitutto il pacchetto di assunzioni, uno dei punti chiave degli interventi studiati per migliorare il sistema d'istruzione italiano. Previsti 180.000 “ingressi” (considerando però anche circa 60.000 posti dell’annunciato concorso per insegnanti) pescando dalle graduatorie a esaurimento, dagli idonei e vincitori dell’ultimo concorso pubblico (quello del 2012). La decisione del governo ha invece rimesso tutto in discussione. A partire dai tempi. Con il decreto legge, il ministero dell'Istruzione avrebbe  potuto cominciare subito a lavorare per la assunzione dei precari già da settembre. Ora però le cose si complicano. “Sono basita”, dice il ministro Giannini, secondo quanto riporta Repubblica, a chi le annuncia la novità maturata in meno di tre ore, “avevamo messo a posto tutto, con un lavoro di cesello, faticosissimo".

Altro capitolo riguarda le scuole paritarie. Sembra ormai chiare che sul tavolo del cdm arriverà la proposta di una detrazione fiscale (presumibilmente fino a 4.000 euro) per le famiglie che iscrivono i propri figli alle paritarie (che potranno beneficiare, come le scuole statali, di 5 per mille e school bonus). E  sempre nel decreto legge troverà spazio anche la carriera dei docenti (con gli aumenti stipendiali per il 70% legati al merito e per il restante 30% all’anzianità di servizio), il rafforzamento di alcune materie come musica, arte, lingue straniere, il rafforzamento della scuola-lavoro.

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