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Scuola, arriva la pagella per i presidi: ai migliori aumento di stipendio fino a 1000 euro

Sarà passata al vaglio l’organizzazione della scuola, la valorizzazione delle risorse umane, la considerazione di cui godono in istituto. A procedere alla valutazione ci sarà un comitato composto da un ispettore, da un preside e da un tecnico di organizzazioni. Se i risultati saranno positivi, al dirigente sarà dato un aumento di stipendio – in base al raggiungimento degli obiettivi, altrimenti è previsto il trasferimento o anche il licenziamento.
A cura di C. T.
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Dal prossimo anno i presidi verranno valutati per i risultati raggiunti sul lavoro, proprio come succede con i dirigenti d'azienda. Sarà passata al vaglio l'organizzazione della scuola, la valorizzazione delle risorse umane, la considerazione di cui godono in istituto. La valutazione – prevista dalla legge 107 del 2015, la Buona scuola – sarà effettuata seguendo delle linee guida, che saranno consegnate presto dal ministero dell'Istruzione agli uffici scolastici regionali, che a loro volta dovranno definire gli obietivi triennali dei presidi, che andranno ad aggiungersi a quelli "macro" – stabiliti in sede nazionale – che riguardano promozione dell’autonomia e della cultura della valutazione, valorizzazione dei docenti, gestione efficiente ed efficace della scuola. Gli obiettivi stabiliti in sede regionale, invece, potranno riguardare temi come la riduzione della dispersione, l’orientamento, gli esiti a distanza, l’aumento delle competenze di cittadinanza.

Secondo Mario Rusconi dell'Anp – Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola, la valutazione dei presidi è "la vera rivoluzione della Buon Scuola", molto "più incisiva del ‘premio' agli insegnanti, che riguarda pochi individui ed una tantum. Mentre con questa novità si inizia davvero a inserire la cultura della valutazione degli adulti nella scuola. Tutti i presidi per la prima volta dal dopoguerra, saranno sottoposti a un vaglio dal quale dipenderà il rinnovo del loro incarico e la retribuzione di risultato".

I livelli di giudizio saranno quattro, a seconda che il raggiungemento degli obiettivi sia "pieno", "avanzato", "buono" o "mancato". In quest'ultimo caso c'è la possibilità che il dirigente scolastico sia trasferito ad altro incarico o anche licenziato. A procedere alla valutazione ci sarà un comitato composto da un ispettore, da un preside e da un tecnico di organizzazioni, che valuteranno anche un "portfolio" del dirigente, con il suo cv, il piano triennale di offerta formativa, il piano di alternanza scuola-lavoro, il patto educativo di corresponsabilità, il regolamento d’istituto.

Se i risultati saranno positivi, al dirigente sarà dato un aumento di stipendio fino a mille euro – in base al raggiungimento degli obiettivi. Nella valutazione – che comprederà un'autoanalisi, le prove invalsi, l'utilizzo del fondo dell'istituto, la distribuzione del buono ai professori e i criteri della chiamata diretta di questi – il 60% del peso è attribuito all'organizzazione della scuola, alla crescita, alla capacità del preside. Il 30%, invece, riguarda l'impegno e la capacità di valorizzare il personale, la formazione, la ricerca; il 10% l'apprezzamento dei docenti con "dati e riscontri da parte degli stakeholder", cioè genitori e alunni che potranno esprimere il loro giudizion anche attraverso un questionario. "La valutazione del dirigente scolastico esige nel valutatore competenza e capacità di valorizzare: come saranno formati i nuclei di valutazione? E un’altra preoccupazione riguarda la composizione dei comitati: chiediamo che siano davvero equi e imparziali", avverte Rusconi, che assicura vigilanza sul tema.

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