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Saltano le nomine Rai: Pdl e Lega assenti in commissione, voto nullo

Con l’assenza dei commissari di Pdl e Lega, il voto della commissione di vigilanza Rai per l’elezione dei sette componenti del Cda non ha raggiunto il numero legale.
A cura di Antonio Palma
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Saltano le nomine Rai: Pdl e Lega assenti in commissione, voto nullo

Ancora un rinvio per le nuove nomine ai vertici dell'azienda radiotelevisiva pubblica. Dopo lo scontro politico delle settimane scorse sembra ancora lontano l'accordo per l'elezione dei nuovi componenti del Consiglio di amministrazione della Rai. In commissione di vigilanza, infatti, oggi non si sono presentati per il voto previsto i commissari del Popolo della libertà e della Lega così l'elezione è stata annullata. Per la validità del voto, infatti, mancava il numero legale così la consultazione non ha avuto efficacia. Gli unici esponenti parlamentari a votare sono stati quelli del Pd e del Terzo Polo mentre erano presenti, ma non hanno ritirato la scheda, i tre esponenti di Idv, Radicali e Liberali per l'Italia del Gruppo Misto.

Per il voto se ne riparlerà la prossima settimana – L'elezione dei sette componenti su nove del Cda Rai dunque sarà rimandata come minimo alla prossima settimana in attesa di un accordo tra le componenti politiche. Il giorno preciso sarà comunicato ai commissari solo dopo la riunione dell'ufficio di presidenza della vigilanza che stabilirà quando riconvocare il seggio elettorale. Ad ogni modo la votazione odierna di Pd e Terso Polo si è concentrata essenzialmente sui candidati espressi dalla società civile. vale a dire l'ex magistrato Gherardo Colombo e Benedetta Tobagi.

Il Pd chiede al Governo di intervenire – Immediata la reazione del Pd con il capogruppo in Vigilanza, Fabrizio Morri, che ha chiesto al Governo di intervenire, richiamando i partiti che non si sono presentati, per risolvere una situazione che va avanti da mesi senza soluzione. Morri si è scagliato contro Pdl e Lega accusandoli di irresponsabilità in quanto non si sono presentati al voto "per i loro dissensi interni dovuti al tentativo di ricreare in commissione un asse che gli garantisca 4 su 7 dei membri del Cda Rai". Della stessa idea anche la deputata di Fli, Flavia Perina, che parla di "sceneggiata da prima Repubblica" ricordando che i cittadini italiani non ne possono più di "vedere il servizio pubblico in mano a logore logiche di partito che non fanno altro che produrre immobilità".

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