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Saldi estivi: domani 6 luglio al via in tutta Italia

Dopo Basilicata, Campania e Molise, domani 6 luglio i saldi partiranno anche in tutte le altre regioni. In media, secondo quanto stimato da Confcommercio, ogni famiglia spenderà 229 euro, meno di 100 euro a testa.
A cura di Susanna Picone
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Sabato 6 luglio i saldi estivi 2013 partono in tutte le regioni d’Italia. Dopo i residenti in Basilicata, Campania e Molise (dove i saldi sono già iniziati lo scorso 2 luglio) anche gli altri avranno la possibilità di comprare a prezzi scontati. Di solito i consumatori attendono la stagione dei saldi estivi anche se, negli ultimi anni, le vendite si sono ridotte costantemente. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia italiana spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo 229 euro, dunque meno di 100 euro a testa. Valore complessivo di 3.6 miliardi di euro. “Siamo consapevoli – ha fatto sapere Renato Borghi, vice presidente di Confcommercio e presidente di Federazione Moda Italia – delle difficoltà che attraversano le famiglie italiane dal punto di vista del reddito disponibile, pertanto è prevedibile un leggero calo rispetto all’anno scorso con uno scontrino intorno ai 100 euro”. Da parte di Confcommercio si dicono però fiduciosi che i saldi sapranno incontrare le più diversificate esigenze dei consumatori.

La guida di Confcommercio per i saldi – E al fine di aiutare i consumatori e spingerli a un corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ha stilato alcuni punti da tenere a mente: per i cambi va ricordato che è il negoziante a decidere se effettuarli, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (e in questo caso scatta l’obbligo alla riparazione o sostituzione del capo, se il compratore denuncia il vizio entro due mesi dall’acquisto). Non c’è obbligo in merito alla prova dei capi: anche in questo caso decide il negoziante. Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto l’adesivo che attesta la relativa convenzione. Per quanto riguarda i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda e devono essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo (ma nulla vieta di vendere anche capi non appartenenti alla stagione in corso). Il negoziante ha, infine, l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

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