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G7, Renzi alla minoranza Pd: “LʼItalicum non si tocca, elimina gli inciuci”

Nella conferenza stampa finale del vertice dei grandi in Giappone il premier rivendica “lʼorgoglio di essere italiani” e parla del prossimo vertice in Sicilia.
A cura di Biagio Chiariello
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"L'Italicum non si discute, dà la certezza a chi arriva prima di governare. E' una legge molto semplice che dice che chi vince le elezioni può governare, è fondamentale nel rapporto tra politici e persone. Ed elimina il rischio degli inciuci permanenti". A migliaia di chilometri di distanza, Matteo Renzi – impegnato al G7 in Giappone – torna a parlare dello lo scontro a distanza tra minoranza Pd e governo su Italicum e referendum, replicando a quanto detto ieri da Bersani e da altri esponenti della sinistra dem. "E' una legge elettorale che dà la certezza a chi arriva primo di vincere e di Governare, a condizione che arrivi al 40% o che vinca il ballottaggio con il 51%” ha aggiunto Renzi a proposito dell’Italicum. “Risponde alla filosofia sulla quale per mesi abbiamo lavorato – ha ribadito il premier – e non vedo alcun motivo per cambiare".

Inevitabile una battuta sul referendum. "Abbiamo offerto ai cittadini la possibilità di essere arbitri del proprio futuro, loro decideranno. Sono convinto che lo faranno come dicono loro non come viene suggerito da un capo di un partito o l'altro. Nessuno che sostiene la forza della politica può votare contro – ha continuato Renzi -: è la più grande riforma di riduzione del costo della politica. Se vince il no ci teniamo le regioni come sono, se vince il sì c'è una riduzione dei politici e del costo dei consiglieri regionali. E' una sfida grossa". Infine un messaggio a chi spinge per il ‘no’ sostenendo la pericolosità del mix tra riforma costituzionale e legge elettorale: "Non può esserci nessun collegamento tra legge elettorale e referendum costituzionale. Ma chi vuole votare no ha tutto diritto di farlo…" dice il Presidente del Consiglio nel suo discorso. Quanto alla data del referendum, ha concluso Renzi, "dipende da alcuni passaggi tecnici. Se potessi, scommetterei su ottobre, anche se noi siamo pronti da domani".

Renzi non manca di toccare la questione migranti, definendola una "sfida globale" nella quale si deve passare "dalla fase della condivisione a quella della concretezza". "Il Migration Compact va bene – ha aggiunto -, ora aspettiamo la fase di concretizzazione" per iniziare a lavorare con i primi Paesi che sono stati già individuati, come il Niger. "Quelli sotto la fascia subshariana, interessati a lavorare con Ue". "Speriamo che da qui al prossimo Consiglio Ue tra un mese la questione non sia solo un tema sul tavolo ma ci sia un messaggio concreto dell'Ue", ha sottolineato il premier.

Riferimento poi al prossimo G7 che si terrà in Italia, a Taormina. "Nel nostro G7 terremo insieme sogno e concretezza – spiega -. Farlo in Sicilia non è un caso. La Sicilia della Magna Grecia, della bellezza, della filosofia, del barocco ma anche del volontariato e del farsi carico degli altri".

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