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Referendum costituzionale, sondaggio: ‘No’ in vantaggio di 4 punti percentuali

Stando ai dati rilevati da un sondaggio effettuato dall’istituto demoscopico Demos di Ilvo Diamanti, il fronte del “No”, a un mese dal referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, registra un vantaggio del 4% sul “Sì”.
A cura di Charlotte Matteini
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Matteo Renzi con  Raul Castro durante il suo viaggio a Cuba

A poco più di un mese dall'appuntamento referendario del prossimo 4 dicembre, il No passa in vantaggio di quattro punti percentuali sul Sì, in calo rispetto a settembre.Diminuisce inoltre anche la percentuale di elettori indecisi, che restano numerosi, ma comunque meno rispetto all'ultima rilevazione effettuata. Gli ultimi dati sono stati pubblicati stamane da Repubblica, che riporta i risultati del sondaggio realizzato negli ultimi giorni di ottobre dall'Istituto demoscopico Demos di Ilvo Diamanti. "Il No, per la prima volta, supera il Sì. Di stretta misura, in effetti: 4 punti. Anche perché gli incerti sono ancora molti. E la quota dei potenziali astenuti – nascosti, fra l'altro, nelle mancate risposte – ancora molto elevata", si legge nell'articolo.

sondaggio demos ottobre

Dall'analisi di Diamanti si evince inoltre che sulle intenzioni di voto alle politiche esiste un sostanziale equilibrio fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, con un lieve vantaggio del Pd nel voto proporzionale e del M5S in caso di ballottaggio.  Il sondaggio dell'Atlante Politico di Demos conferma inoltre che il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre viene interpretato come un voto sull'operato di Matteo Renzi dal 57% degli elettori e non, dunque, come un voto relativo al merito della riforma costituzionale proposta dall'Esecutivo: "Questo percorso è segnato, e quasi determinato, dalle scelte del premier, Matteo Renzi. Che l'ha trasformato in un referendum personale. Con l'intenzione, evidente, di ricavarne una legittimazione diretta. Per rimediare al problema, che lo ha sempre angustiato, di apparire – ed essere – un premier non eletto. In questo modo, però, Renzi ha prodotto un esito imprevisto e in-intenzionale. Ha, cioè, politicizzato il referendum, trasformandolo in un canale di "mobilitazione" di tutti gli scontenti. Contro di lui", scrive Diamanti.

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