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Profughi: finalmente l’umanità si affaccia in politica

La presa di posizione della Cancelliera Merkel sulla “vigliaccheria di chi attacca i profughi e la decisione di sospendere il Trattato di Dublino spinge gli altri Paesi europei a prendere una posizione netta. Anche Renzi ha risposto di non volere inseguire gli “imprenditori della paura”. E l’occasione di un’umanità che si riaffaccia finalmente in politica potrebbe segnare una diversa Europa.
A cura di Giulio Cavalli
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"Vigliacchi". Angela Merkel ha apostrofato così i militanti di estrema destra che hanno attaccato la struttura per i richiedenti asilo di Heidenau, piccola città vicino a Dresda dove un vecchio ipermercato oggi attrezzato per accogliere circa seicento migranti. "Vigliacchi" e "vergognosi" ha tuonato durante il suo comizio a pochi passi dal centro, ora scortatissimo dalle forze dell'ordine. Intanto, tra la mandria dei contestatori, si levavano i fichi e gli urlati. "Preoccupati prima della tua gente!" ha urlato qualcuno. La stupidità lucida e violenta che ha abitato qui in Italia a Roma, Tor Sapienza, oggi è in trasferta in Sassonia. Con una differenza sostanziale però: la Merkel, la terribile Merkel, la despota Merkel, ha dato una lezione di umanità, politica. O di politica umanitaria. Mettetela come volete.

"Genitori che prendono per mano i loro bambini per andare a protestare davanti a un centro di accoglienza: una circostanza del genere è vergognosa”: la condanna nelle parole della Cancelliera tedesca è chiara, dritta al bersaglio, al cuore di un "cattivismo" ultimamente giustificato se non addirittura considerato doveroso. Ecco quindi che la sferzata politica arriva dalla forse più inaspettata ma sicuramente più autorevole voce possibile. Non è normale difendersi respingendo, non è umano esercitare muscolare prepotenza con gli svantaggiati, non è "buona politica" ritenersi padroni di pezzi di mondo. Una dichiarazione che è un punto senza virgola, segna il limite della decenza e sancisce il limite della strumentalizzazione politica.

La "sospensione" tedesca del trattato di Dublino, ad esempio, lancia una sfida a tutti gli altri stati europei che, nel caso in cui venisse raccolta, sancirebbe di fatto la libera circolazione dei profughi in Europa. Una soluzione indicata come la più sensata da molte (inascoltate) voce in questi ultimi mesi che venivano additati come dannosi "buonisti" nel dibattito pubblico. La Merkel, insomma, dimostra di essere davvero l'unico "leader" politico europeo in grado di prendere decisioni distanti dalla stereotipata convenienza "acchiappa voti".  Da parte nostra, c'è da dire, anche Renzi ha lanciato un segnale chiaro durante la sua partecipazione a Rimini per il Meeting di CL in cui ha dichiarato: "Sui profughi sono convinto che dobbiamo prima di tutto salvare la vita delle persone e non inseguire gli imprenditori della paura". Secondo il sondaggista Alessandro Amadori la presa di posizione di Renzi sposta in uscite "dai 2 ai 4 milioni di consensi" e i voti in uscita andrebbero "al 60% alla Lega Nord, al 30% ai % Stelle e per il 10% alla Meloni (Fratelli d'Italia)".

E ora cosa potrebbe succedere? Sarà difficile per molti Paesi non seguire la Germania sulle posizione espresse da Angelo Merkel e, dopo mesi di "avvoltoi della paura", l'umanità si affaccia nella politica europea, finalmente contandosi per vedere quanto conta. Il cambiamento potrebbe essere fondamentale nel disegno di un'Europa che torni a parlare d'altro (oltre che di finanza spacciata per economia) ed è un' occasione importante per il ritorno di una solidarietà praticata disinnescando anche chi ne ha fatto un semplice vessillo ed ora è chiamato alla prova dei fatti. Se l'Europa sarà lo stimolo di una risposta intelligente per i "popoli in fuga" e non più la mestrina che bacchetta sui confini, forse davvero si potrebbe pensare ad una comunione di popoli oltre che di moneta. E gli "empatici razzisti" che speculano la paura tornerebbero ad essere una variegata minoranza di razzisti. Razzisti. Nient'altro. Confinati dalla Germania, tra l'altro. Tu pensa.

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