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Processo Bossetti: prossimi testimoni la sorella di Yara e l’uomo che trovò il corpo

Il processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, dopo l’udienza durante la quale hanno parlato i genitori della vittima, riprenderà il 18 settembre. La difesa di Massimo Giuseppe Bossetti ha chiesto di consultare il diario di scuola della 13enne.
A cura di Susanna Picone
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Lo scorso 11 settembre, con la testimonianza in aula di Mauro e Fulvio Gambirasio, il processo a Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio è entrato nel vivo. Quella di venerdì scorso è stata un’udienza importante, durante la quale i genitori della 13enne di Brembate Sopra uccisa nel novembre del 2010 si sono ritrovati per la prima volta di fronte all’uomo accusato del suo omicidio, il muratore di Mapello Massimo Bossetti. I genitori di Yara hanno descritto le ultime ore insieme alla figlia, scomparsa dopo aver trascorso il pomeriggio nella palestra da lei frequentata a Brembate Sopra e ritrovata senza vita tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola. La madre ha risposto alle domande del pm senza rivolgere lo sguardo a Bossetti, il padre di Yara non è riuscito a trattenere le lacrime parlando della ragazzina uccisa.

Le parti consulteranno il diario scolastico della vittima – La difesa di Bossetti ha chiesto, durante l’udienza, di poter consultare il diario di scuola della vittima: quel diario era stato analizzato dai carabinieri nel dicembre del 2010 e poi era stato restituito alla famiglia. Ora gli avvocati che difendono Massimo Bossetti hanno chiesto di leggerlo tutto per cercare spunti che, secondo loro, sarebbero sfuggiti agli investigatori. Intanto, dopo l’udienza, uno dei legali di Bossetti, l’avvocato Claudio Salvagni, ha detto di aver avuto “la prova che il mondo di Yara e il mondo di Bossetti erano completamente separati”. “Yara era un fiore purissimo – hanno detto gli avvocati – era una 13enne che era ancora più bambina che ragazzina”. Secondo Salvagni, che ha anche detto di essersi emozionato per le lacrime del papà della vittima, la figura di Yara è esattamente la stessa che la difesa ha sempre tratteggiato. La ragazza “non aveva alcuna frequentazione con uomini più grandi” e “da questa udienza sono emersi alcuni dati importanti, che ci fanno dire che anche sotto la sfera sessuale, Yara era ancora veramente acerba”. Per questo non avrebbe avuto “nessuna possibilità di interagire con uomini più grandi”.

Prossima udienza il 18 settembre – Il processo a Massimo Bossetti davanti alla Corte d’assise di Bergamo continuerà questa settimana: il 18 settembre sarà la sorella maggiore di Yara, Keba, a raccontare il suo rapporto con la vittima e a ricostruire il pomeriggio del 26 novembre 2010. Durante la stessa udienza sarà chiamato a deporre anche Ilario Scotti, l’uomo che il 26 febbraio del 2011 notò il corpo senza vita di Yara mentre stava facendo volare il suo aeromodello in un campo di Chignolo d’Isola.

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