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Premio Campiello 2016: trionfa Simona Vinci con “La prima verità”

La Giuria dei Trecento ha scelto il vincitore della 54° edizione del Premio Campiello: è Simona Vinci, con “La prima verità”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Premio Campiello 2016
Premio Campiello 2016

Si è appena conclusa, al Gran Teatro la Fenice di Venezia, la serata più attesa di questa 54° edizione del Premio Campiello: ad aggiudicarsi l'importante riconoscimento con 79 voti sui 280 della giuria dei Trecento Simona Vinci con "La prima verità", edito da Einaudi. Oltre al nome del vincitore assoluto scelto fra i cinque finalisti, assegnato anche il Campiello Giovani e il Premio Opera Prima.

"La prima verità", di Simona Vinci racconta la storia di Angela, una giovane ricercatrice italiana sbarcata sull'isola di Leros per prendersi cura delle vittime del "colpevole segreto d'Europa": un'isola-manicomio dove un regime dittatoriale aveva deportato gli oppositori politici di tutta la Grecia, facendoli convivere con i malati di mente. Quelli di loro che non sono nel frattempo morti Angela li troverà lì, trasformati in relitti umani: una storia intensa, in cui la pazzia si fa simbolo di opposizione e ribellione.

La cerimonia di premiazione è andata in onda in diretta su Rai5: a condurre la serata, dopo il successo dello scorso anno, di nuovo Neri Marcorè e Geppi Cucciari. I due hanno dialogato con i cinque finalisti di questa edizione del Campiello, seguendo con loro le fasi delle votazioni: lo spoglio delle schede della Giuria dei Trecento Lettori anonimi si è infatti svolto nel corso della serata. Inoltre, ognuno degli scrittori è stato accompagnato da un testimonial d’eccezione: Giovanni Allevi, Enrico Bertolino, Raoul Bova, Antonio Cornacchione e Adriano Panatta hanno portato un loro contributo video sui libri in concorso e sul Premio Campiello.

I romanzi finalisti

Sono stati oltre duecento i romanzi inviati dagli editori, ma solo cinque sono le opere ritenute le migliori tra quelle pubblicate per la prima volta in volume tra il 1° maggio 2015 e il 30 aprile 2016: "Le regole del fuoco" di Elisabetta Rasy (arrivata seconda dopo la Vinci con 64 voti), edito da Rizzoli; "Il giardino delle mosche. Vita di Andrej Cikatilo" di Andrea Tarabba (terzo, con 62 voti) per Ponte delle Grazie; "Gli ultimi ragazzi del secolo" di Alessandro Bertante (34 voti), per Giunti; "Le cose semplici" di Luca Doninelli per Bompiani, con 41 voti.

Una giuria di esperti e critici letterari ha individuato fra i libri editi nell'anno una rosa di testi da sottoporre ad una "giuria di lettori": un duplice giudizio dunque, uno tecnico ed uno popolare. Ogni anno la giuria è composta da 300 lettori la cui identità resta anonima fino alla serata di premiazione, per garantire l'indipendenza totale del giudizio. Sono stati proprio i 300 a decretare, in questa serata finale, il vincitore. Molte invece sono state le ‘new entry' nella giuria tecnica: il professor Roberto Vecchioni ad esempio, seguito da Stefano Zecchi e dal nuovo Presidente della Giuria, che cambia ogni anno, Ernesto Galli della Loggia.

Gli altri vincitori

Durante la cerimonia sono stati premiati anche i vincitori degli altri riconoscimenti previsti dalla Fondazione Il Campiello: innanzitutto la vincitrice del Campiello Giovani, la giovanissima Ludovica Medaglia, che a soli 17 anni ha vinto il premio con un romanzo dal titolo “Wanderer”. Per il Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento che viene attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario, il nome che ha trionfato sugli altri è stato quello di Gesuino Némus, pseudonimo di Matteo Locci, che vince con il romanzo "La Teologia del Cinghiale" (Elliot Edizioni). Il Premio Fondazione Il Campiello, importante riconoscimento alla carriera, è stato attribuito quest’anno allo scrittore padovano Ferdinando Camon, e il Premio Campiello Economia, alla sua prima edizione, è stato assegnato al giornalista Dario Di Vico.

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