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Prato, “tratta” di baby calciatori dall’Africa e partite truccate: arresti e perquisizioni

L’inchiesta nata in Toscana coinvolgerebbe anche società di Serie A e di Serie B. L’ingresso illegale dei cittadini africani era organizzato per far giocare i ragazzi in squadre italiane ed europee in violazione anche delle norme Fifa che ne consentono il tesseramento.
A cura di Susanna Picone
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La Polizia di Prato sta eseguendo quattro misure cautelari e diverse perquisizioni per immigrazione clandestina, falso documentale e favoreggiamento reale a carico di persone legate al mondo del calcio. Alcuni dirigenti del Prato calcio (società militante in Lega Pro), da quanto emerso, avrebbero alterato i risultati di alcune partite e avrebbero favorito l‘ingresso illegale nel nostro Paese di minorenni africani, alcuni dei quali poi ceduti a ignare squadre di serie superiore. A carico di alcuni degli indagati sono anche emersi profili di responsabilità per frode sportiva consistita nell'aver alterato alcuni risultati calcistici. Da quanto si apprende l’operazione è nata da una indagine su un sospetto caso di immigrazione clandestina, che ha fatto emergere una serie di illeciti di varia natura. Gli arrestati sono i presidenti delle due squadre di calcio del Prato e della Sestese (Firenze), un procuratore sportivo e una donna di origine ivoriana. Ancora in corso perquisizioni a carico di arbitri di calcio, presidenti, segretari e direttori sportivi di altre società. L’inchiesta coinvolgerebbe anche società di serie A e serie B.

Come funzionava la “tratta” di baby calciatori

Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, gli indagati avrebbero procurato illegalmente l'ingresso in Italia di cittadini africani, in particolare ivoriani minorenni, producendo presso l'Ambasciata Italiane di Abidjain e presso l'Ufficio Immigrazione della Questura di Prato documentazione attestante false parentele, quali quella di maternità biologica e filiazione naturale rispetto ai minori, in modo tale da ottenere il rilascio dei visti di ingresso per motivi di ricongiungimento familiare, con successivo ottenimento dei permessi di soggiorno per motivi familiari. L'ingresso illegale dei cittadini africani era organizzato per far giocare i ragazzi in squadre di calcio italiane ed europee in violazione anche delle norme Fifa che ne consentono il tesseramento. Nel corso delle indagini sono emersi anche interessi connessi all'alterazione dei risultati di partite di calcio.

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