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Pescara: padre soffoca nel sonno il figlio di 5 anni, arrestato

L’uomo, un tecnico informatico di 47 anni, avrebbe ucciso il figlio adottivo soffocandolo con un cuscino e poi, in questura, avrebbe detto di aver agito “in preda a un raptus”.
A cura di Susanna Picone
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Tragedia familiare questa notte a Pescara. La Squadra Mobile ha fermato un tecnico informatico di 47 anni, M.M., accusato di aver soffocato nel sonno il figlio adottivo di cinque anni. La polizia è intervenuta intorno all’una nel suo appartamento in via Petrarca dopo l'allerta del 118, che è stato chiamato dalla madre del piccolo. I sanitari, che non hanno potuto far nulla per il bambino, insospettiti hanno subito chiamato la polizia. Soccorritori e poliziotti avrebbero in particolare notato l’atteggiamento “stranamente impassibile” dell’uomo e i segni sul collo del bambino. Così il padre è stato portato in questura a Pescara dove, interrogato, avrebbe solo detto di essere stato colto da un raptus e di aver soffocato il figlio con un cuscino. Secondo alcune fonti, l’uomo soffrirebbe di disturbi psichici e da alcuni giorni avrebbe interrotto l’assunzione di un farmaco. Il bambino, 5 anni, era arrivato dalla Russia nel 2012. Sotto choc la madre e i parenti dell’uomo. Le indagini sono coordinate dal pm di Pescara Luca Papalia.

L’allarme lanciato dalla madre del bambino

Ad accorgersi di tutto questa notte è stata la moglie dell’uomo, che stando a una prima ricostruzione, si è svegliata poco prima dell’una di notte e si è accorta che il marito era sveglio e girava tra le stanze di casa. Quando gli ha chiesto che problema avesse lui si sarebbe mostrato tranquillo ma la donna, insospettita, ha raggiunto il figlio che dormiva nella sua cameretta. Ha visto che non respirava e così ha lanciato l’allarme. All'arrivo degli agenti, l'uomo avrebbe mostrato freddezza e avrebbe inizialmente detto che il piccolo non stava bene. Da una prima ispezione cadaverica il bambino sarebbe morto proprio per soffocamento e nelle prossime ore il sostituto procuratore di turno deciderà se far eseguire o meno l'autopsia. Il padre deve rispondere di omicidio aggravato.

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