Pescara, abusi sessuali sul chierichetto 15enne: parroco processato
Si svolgerà davanti al giudice del Tribunale di Pescara con il rito abbreviato il processo penale a carico del parroco di Spoltore accusato di abusi sessuali nei confronti di un suo chierichetto che all'epoca dei fatti aveva 15 anni. La Corte di Cassazione infatti ha respinto le richieste della difesa che aveva sollevato la questione del doppio processo dell'imputato per lo stesso reato per il quale è stato già condannato da un tribunale ecclesiastico. Il prete infatti era già stato allontanato dalla parrocchia e sottoposto a interdizione perpetua dallo svolgimento di attività parrocchiali a contatto con i minorenni, sospensione per tre anni dal ministero sacerdotale, obbligo di dimora per cinque anni in un convento e prescrizione di “un percorso psicoterapeutico
Secondo l’accusa però una sentenza del tribunale ecclesiastico non è equiparabile a quella del tribunale penale e un cittadino italiano accusato di avere commesso un delitto, sul territorio italiano, ai danni di un altro cittadino italiano, deve essere giudicato dal tribunale penale. La cassazione ha accettato questo principio e a questo punto la difesa ha optato per il rito abbreviato.
La vicenda ha avuto inizio nel 2013, quando alla curia di Pescara arrivarono voci su presunti abusi sessuali ai danni di un ragazzino e venne avviato il processo canonico. A questo punto i genitori del ragazzino si rivolsero anche alla polizia facendo scattare anche l'indagine della magistratura. I genitori rivelarono che tra il 2011 e il 2012 ci sarebbero stati incontri sessuali tra il prete e il minorenne nell’alloggio canonico. In base alle indagini, coordinate dal pm Salvatore Campochiaro, "i rapporti sarebbero avvenuti senza costrizione fisica ma, a distanza di mesi, avrebbero provocato una crisi di identità sessuale al ragazzo” che si è rivolto ad un'amica che poi ha raccontato tutto ai genitori.