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Abusi su una 14enne in chiesa, a processo anche il prete: “Sapeva ma invocava il segreto confessionale”

Dopo la condanna per un 47enne con rito abbreviato per gli abusi su una 14enne in parrocchia, è stato rinviato a giudizio anche il parroco della chiesa. Secondo l’accusa, sapeva delle violenze.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un 47enne di Grottaglie (Taranto) è stato condannato a 7 anni di carcere per abusi su una ragazzina di 14 anni. Nel caso è coinvolto anche un sacerdote di 56 anni che, secondo l’accusa, era al corrente delle violenze ma non avrebbe detto nulla. Da qui la decisione di rinviarlo a giudizio per accertare sue eventuali responsabilità.

Il Tribunale di Taranto ha quindi deciso di indagare ulteriormente sulla possibile responsabilità del 56enne che nulla avrebbe fatto per proteggere la ragazzina dagli abusi.

Il tutto risale al 2021, quando la minore aveva raccontato di aver subìto palpeggiamenti, violenze e anche di aver dovuto scattare alcune fotografie di tipo pedopornografico.

L’uomo è stato condannato a 7 anni con rito abbreviato su decisone della gup Fulvia Misserini. Per lui, infatti, la pm aveva chiesto 9 anni.

Durante le indagini era emersa anche la responsabilità di un sacerdote del nel posto, responsabile del centro e dell’organizzazione di volontariato in cui si sarebbero compiute le violenze.

Secondo l’accusa, il religioso sapeva ma aveva taciuto ai pm, trincerandosi dietro il “segreto confessionale” pur avendo appreso i fatti in circostanze diverse da quelle del confessionale della chiesa. Ora un processo accerterà eventuali responsabilità del sacerdote, difeso dall’avvocato Martino Paolo Rosato.

L’inchiesta era nata dalle segnalazioni dei genitori della minore, preoccupati davanti al suo malessere. Diversi abusi, che più persone, compresa la sorella della vittima, avrebbero segnalato in più occasioni anche al sacerdote.

Il 56enne, chiamato dalla Procura tarantina, aveva taciuto su quanto sapeva del volontario spirituale 47enne accusato di violenza opponendo il segreto ministeriale: erano fatti appresi in confessionale, secondo quanto da lui affermato. La ricostruzione peró, secondo la Procura, sarebbe stata falsa poiché il parroco era stato messo più volte messo al corrente delle violenze in sedi distinte dalla confessione.

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