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Parroco arrestato nel Ravennate, i minori confermano gli abusi

I minori ascoltati in Tribunale hanno confermato di aver avuto rapporti sessuali con don Giovanni Desio arrestato lo scorso aprile.
A cura di Antonio Palma
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Tutti i ragazzini ascoltati questa mattina in Tribunale a Ravenna hanno in buona sostanza confermato di avere avuto rapporti sessuali con il loro prete, l'ex parroco di Casalborsetti don Giovanni Desio, arrestato dalla polizia all'inizio dell'aprile scorso, con l'accusa di adescamento e atti sessuali con ragazzini di 14 e 15 anni. I ragazzini, ascoltati in un contesto protetto e con il sostegno di psicologi, sono i primi di una decina di minorenni che verranno sentiti tra oggi e giovedì in Tribunale nell'ambito dell'incidente probatorio chiesto per "don John", come i fedeli chiamavano l'ex parroco 52enne della cittadina del litorale ravennate. Se infatti nell’ordinanza del Gip Rossella Materia che aveva portato in carcere don Giovanni Desio si parlava di ragazzini delle province di Ravenna e Bergamo, le verifiche della polizia si sono poi estese su altre province italiane, ampliando lo scandalo. Sulla base di telefonate esplicite intercettate dagli inquirenti infatti si è scoperto che erano due i fattori che avevano potenzialmente esposto giovani di varie provenienze alle attenzioni del parroco di origine milanese: la passione per il cinema che lo portava a lunghe trasferte pure all’estero; e il fatto che Casalborsetti, quale località turistica, abbia richiamato famiglie da altri territori.

La richiesta dei domiciliari di don Giovanni Desio

Alle prime audizioni dei minori, tutti tra i 14 e i 16 anni, erano presenti lo psichiatra incaricato dal giudice Sergio Maria Corazza, il Gip Materia, il Pm Isabella Cavallari titolare del fascicolo, l'avvocato della difesa Battista Cavassi, e l'avvocato Giovanni Scudellari per conto di alcuni dei minori. In attesa dei riscontri intanto  don Giovanni Desio rimane in carcere a Forlì. Il Giudice per le indagini preliminari infatti aveva respinto la sua richiesta di domiciliari in una sorta di clinica psichiatrica per sacerdoti che si trova sulle colline umbre in provincia di Perugia. Il suo caso sarà ridiscusso in seguito ad un ulteriore ricorso il prossimo 23 luglio quando è stata fissata udienza davanti al Tribunale del Riesame di Bologna.

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