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Yara: la mamma smentisce la telefonata di Papa Francesco

La notizia era stata riportata da Il Giorno: Bergoglio avrebbe telefonato alla madre della ragazzina rapita e uccisa a Brembate Sopra. Ma è stata la stessa donna a smentire.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – La mamma di Yara smentisce la telefonata – Maura Panarese, la mamma di Yara Gambirasio, smentisce la notizia diffusa da Il Giorno sul fatto che nei giorni scorsi l'avrebbe chiamata al telefono Bergoglio.

La madre di Yara Gambirasio, la 13 enne scomparsa a Brembate Sopra (Bergamo) il 26 novembre 2010 e trovata uccisa il 26 febbraio 2011, ha ricevuto una telefonata di Papa Francesco. A riportarlo, oggi, è il quotidiano ‘Il Giorno'. Il Pontefice avrebbe risposto ad una lettera che la donna, Maura Panarese, aveva scritto quando le indagini sull’omicidio della figlia erano ancora in alto mare. “Qualche mese prima di rivolgersi al pontefice, Maura Panarese aveva scritto al presidente della Repubblica. Una missiva accorata, nella quale -ricorda il quotidiano- aveva ripercorso la tragedia della sua famiglia e manifestato tutto il suo sconforto”. Ora per l’assassinio della ragazzina c’è un sospettato, Massimo Giuseppe Bossetti, muratore 44enne di Mapello (Bergamo) in carcere dal 16 giugno scorso. Ma sullo spinoso caso di cronaca ancora non si è potuto scrivere la parola “fine”.

Le indagini sull'omicidio di Yara

A Parma gli esperti del Ris proseguono nelle analisi di tutti i numerosi campioni raccolti sui mezzi e sugli attrezzi sequestrati al presunto killer. Ad incastrare Bossetti è il DNA, identico a quello del suo padre naturale, Giuseppe Guerinoni, morto nel ‘99, che avrebbe avuto una relazione con la madre di Bossetti, Ester Arzuffi.  Tuttavia gli inquirenti sono ancora alla ricerca di un contatto tra l’arrestato e la vittima precedente alla scomparsa. Da parte sua Bossetti si difende affermando che avrebbe perso sangue dal naso e questo potrebbe essere finito su un suo attrezzo poi rubato e usato da qualcuno per infierire sulla ragazzina. C'è poi un altro punto: il telefonino di Bossetti ha agganciato la cella di Mapello alle 17,45 del 26 novembre, giorno della scomparsa di Yara. Il muratore ha raccontato che quel giorno era bordo del suo furgone dopo essere stato nel cantiere di Palazzago in cui lavorava, diretto a Mapello dove abita, ed è per questo che passò per Brembate lasciando traccia del suo cellulare e agganciando, appunto, la cella telefonica.

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