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Oggi è la Giornata Mondiale della Bibliodiversità

Dal 2007 il 21 settembre si festeggia la Giornata Mondiale della Bibliodiversità, piccola editoria ed editori indipendenti uniti per la libertà di espressione. Quest’anno, in Italia, l’appuntamento assume un valore significativo in seguito alla rottura tra la neonata Fabbrica del Libro di Rho e il Salone del Libro di Torino.
A cura di Redazione Cultura
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Logo della Giornata Mondiale della Bibliodiversità promosso da Fidare - Associazione editori indipendenti
Logo della Giornata Mondiale della Bibliodiversità promosso da Fidare – Associazione editori indipendenti

Dal 2007 il 21 settembre di ogni anno si festeggia la Giornata Mondiale della Bibliodiversità, patrocinata dall'Unesco, che punta a promuovere la massima diversificazione della produzione editoriale messa a disposizione dei lettori di tutto il mondo.

Era la fine degli anni Novanta quando un gruppo di editori sudamericani parlò per la prima volta di bibliodiversità (il termine fu coniato da alcuni editori cileni quando fu creato il gruppo “Editores independientes de Chile”).  In un panorama dominato da grossi editori che occupano gran parte del mercato e che spesso stabiliscono il proprio piano editoriale in base alla massima redditività e non alla qualità del prodotto, i piccoli editori la garantiscono e se ne fanno portavoce. L’Associazione degli editori indipendenti ha fortemente contribuito alla diffusione e alla promozione di tale espressione in parecchie lingue, specialmente grazie alle dichiarazioni di Dakar (2003), di Guadalajara (2005) e di Parigi (2007), Città del Capo (2014).

Nel 2007, soprattutto, dopo anni di riflessioni e contatti, si è svolto un importante convegno, patrocinato dall’Unesco, da cui è scaturita la Dichiarazione internazionale degli editori indipendenti per la tutela e la promozione della bibliodiversità. Da allora possiamo parlare di bibliodiversità come diversità culturale applicata al mondo del libro, che si ispira ai principi della biodiversità e fa riferimento all’indispensabile diversificazione della produzione editoriale messa a disposizione del lettore, partendo dall'idea che i grandi gruppi concorrono a una certa offerta editoriale con una massiccia produzione di libri, ma la bibliodiversità è strettamente legata alla produzione degli editori indipendenti. Infatti, attraverso la libertà di espressione, questi ultimi sono i garanti della pluralità e della diffusione delle idee, sono i veri protagonisti e i difensori della diversità culturale applicata ai libri.

Quest'anno, in Italia, la giornata del 21 settembre assume ancor più valenza in seguito alla rottura definitiva tra la città di Milano e Torino, o meglio, tra i grandi editori che appoggiano l'idea di realizzare una grande fiera del libro nel capoluogo milanese, con i più piccoli e i librai che invece resteranno a Torino, da qui l'hastag #ioRestoaTorino promosso da "Fidare – Federazione Italiana degli Editori Indipendenti" in polemica proprio con l'Aie e i grandi gruppi editoriali che hanno tacciato di "insignificanza" i piccoli editori, che effettivamente rappresentano solo una parte molto limitata del fatturato dei libri in Italia, ma che tuttavia rappresentano un patrimonio inestimabile di cultura da proteggere e promuovere.

"Il 21 di settembre è la Giornata Mondiale della Bibliodiversità – dichiara in una nota sul sito dell'associazione Anita Molino di Fidare – Possiamo cogliere l’occasione di ribadire il 21 settembre che la bibliodiversità è anche decidere di andare al salone di Torino, in barba a una manica di prepotenti, convinti di essere i padroni del mondo editoriale italiano."

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