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Nuova ondata di sbarchi in Sicilia: 1600 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo

Nel corso delle ultime 24 ore, proprio mentre i leader europei si ritrovavano a Malta per siglare l’accordo con la Libia per il pattugliamento del Canale di Sicilia e la chiusura della rotta migratoria, si contano numerosi sbarchi sulle coste siciliane, con l’arrivo di 1600 migranti tratti in salvo nel Mediterraneo. Le associazioni umanitarie si dicono preoccupate per l’accordo e sostengono che la volontà di “costruire una barriera che impedisca a chi fugge di raggiungere l’Europa” sia cinica e ipocrita.
A cura di Charlotte Matteini
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Migranti, operazione di soccorso al largo delle coste libiche

Mentre andava in scena il vertice informale europeo dedicato all'immigrazione e all'accordo tra Europa e Libia per fermare gli sbarchi nel Mediterraneo, in Sicilia sono approdati più di 1600 migranti, una cifra tendenzialmente non in linea con quelle registrate nei mesi invernali. Le ultime 24 ore sono infatti state caratterizzate da numerosi soccorsi nel Canale di Sicilia, soccorsi organizzati soprattutto dalle organizzazioni umanitarie che operano in quel tratto di Mediterraneo, che hanno tratto in salvo i migranti che viaggiavano su alcune imbarcazioni di fortuna, nel tentativo di raggiungere le coste europee. Al momento la Nave Aquarius con a bordo 783 migranti dovrebbe arrivare a breve al porto di Augusta, la motovedetta CP 324 porterà invece 59 migranti a Lampedusa, insieme  alle CP 265 e CP 319 con 312 migranti a bordo. Risultano poi in attesa di destinazione ancora CP Corsi con 248 migranti a bordo e la nave Golfo Azzurro con 222 profughi.

Nel frattempo, il personale del Gruppo interforze di contrasto all'immigrazione clandestina della Procura di Siracusa, in seguito allo sbarco di 128 migranti ha identificato tre scafisti, accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e attualmente detenuti nel carcere di Siracusa. I migranti tratti in salvo sarebbero partiti dalle coste libiche tra Zawia e Sabrata la notte tra l'1 e il 2 febbraio scorso, pagando circa 1700 euro ciascuno per il viaggio. I punti salienti dell'accordo tra l'Unione europea e la Libia annunciato ieri a Malta prevedono sostanzialmente il pattugliamento mirato delle acque del Canale di Sicilia da parte delle autorità libiche e il conseguente blocco delle imbarcazioni che verranno sorprese a navigare verso le coste italiane, che verranno rispedite nuovamente al punto di partenza.

L'operazione è fortemente criticata dalle organizzazioni umanitarie, come ad esempio Medici Senza Frontiere, le quali sostengono che "il Consiglio Europeo conferma di non avere alcuna considerazione delle drammatiche condizioni di pericolo che si vivono all'interno della Libia e, in modo specifico, dello stato disumano in cui versano i centri di detenzione dove vengono trattenute le persone in fuga. Ancora una volta i leader europei hanno discusso unicamente di misure finalizzate al semplice ‘contenimento dei flussi'. Non si è discusso seriamente di come salvare vite, perché è anzi chiaro come l'Ue sia pronta a sacrificare le vite di migliaia di uomini, donne e bambini per impedire loro di raggiungere le coste europee. Va nella stessa direzione l'interessato appoggio del Consiglio Europeo al Memorandum d'Intesa siglato dal governo italiano con la Libia", sottolineando inoltre "l'ipocrisia e il cinismo di un accordo che, sostenendo le intercettazioni in acque territoriali da parte della guardia costiera libica, vuole costruire in mare una barriera che impedisca a chi fugge di raggiungere le frontiere Ue".

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