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Mps, Padoan: “Sì a lista pubblica dei debitori”. M5s rilancia: “Pignorare beni insolventi”

In audizione al Senato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha a lungo parlato della situazione di Monte dei Paschi di Siena, auspicando la pubblicazione della lista dei grandi debitori per una questione di trasparenza e rispetto nei confronti dei cittadini, chiamati a ripianare il buco finanziario. Il Movimento 5 Stelle rilancia: “Il governo pignori i beni degli insolventi”.
A cura di Charlotte Matteini
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Processo Monte dei Paschi di Siena

La lista dei grandi debitori della Banca Monte dei Paschi di Siena va resa pubblica, secondo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che nella giornata odierna ha tenuto un'audizione in Senato relativa alla situazione bancaria italiana. L'istituto senese è nuovamente al centro dello scandalo a causa del salvataggio di Stato operato lo scorso Natale tramite un rifinanziamento che andrà a pesare sul debito pubblico italiano per circa 5 o 9 miliardi di euro, ammontare non ancora definitivo, resosi necessario dopo il rifiuto dei grandi investitori alla ricapitalizzazione della banca. Secondo il titolare di via XX Settembre, sostenendo la proposta avanzata dal presidente dell'Abi Antonio Patuelli, i nomi dei debitori vanno rivelati per una questione di trasparenza: "In principio penso che la trasparenza sia importante, fa parte della costruzione della fiducia, anche se bisogna fare un ragionamento ampio su come si arriva a identificare comportamenti sfortunati e scorretti che possono determinare accumulazione di debito".

La questione però non è però così semplice come si sarebbe indotti a pensare, perché sussistono problemi di natura legale che potrebbero rendere impossibile la divulgazione dei nomi degli insolventi, non tanto per quanto riguarda le aziende debitrici, quanto per i privati cittadini che risultano titolari di prestiti mai restituiti. Il garante della Privacy Antonello Soro, infatti, ha rilevato che "va anzitutto precisato che la maggior parte di essi, in quanto presumibilmente persone giuridiche, non gode più dal 2011 di alcuna tutela, almeno sotto il profilo privacy. Diverso è il caso – ragionevolmente residuale – che a ricevere quei prestiti siano state persone fisiche. In proposito la legge – in primo luogo attraverso il segreto bancario – tutela la legittima aspettativa di riservatezza, che ciascuno deve poter avere nel momento in cui richiede ed ottiene un prestito”.

Secondo il ministro Padoan, però, occorre molta attenzione e, sebbene sostenga sia doverosa la trasparenza nei confronti dei cittadini, ha sottolineato che in questo momento sarebbe forse più corretto occuparsi dell'aspetto meramente legale della questione e che il governo auspica che la giustizia faccia il suo corso: "In alcune banche italiane c'è stata una gestione da parte di amministratori e manager che possono aver violato norme deontologiche e penali. Per tutti questi casi il Governo auspica che la giustizia faccia rapidamente il proprio corso e che tutti coloro che hanno provocato danni alla collettività, alle comunità locali, ai risparmiatori e agli investitori vengano sanzionati". "Il management di Mps che pure ha manifestato la disponibilità a rimettere il proprio mandato gode della fiducia del Governo. Al momento della effettiva entrata dello Stato nel capitale della banca si procederà alla nomina di un nuovo cda", ha aggiunto.

M5S: "Il governo pignori i beni dei debitori di Mps"

Il Movimento 5 Stelle sostiene la necessità di pubblicare la lista dei grandi debitori di Monte dei Paschi di Siena, sottolineando però che sarebbe giusto operare ingenti pignoramenti dei beni posseduti dagli insolventi. "Il Governo stanzia altri 20 miliardi di euro presi dalle tasse, dal sangue e dal sudore dei cittadini per salvare la Banca Mps del Pd. Adesso basta. Andiamo a pignorare allora direttamente tutti i beni (immobili, mobili, azioni, partecipazioni, conti correnti, titoli, partecipazioni, crediti verso terzi, finanziamenti pubblici, ecc.) dei vari grandi debitori di Mps che hanno ricevuto prestiti e finanziamenti dall'istituto, senza rilasciare adeguate garanzie reali, e non li hanno mai restituiti. Non stiamo parlando di milioni, ma di miliardi e miliardi", si legge sul Blog di Beppe Grillo. 

"Il Governo salvaguardi i cittadini, si sostituisca agli attuali amministratori di Mps e tenti, anche in qualità di nuovo azionista di maggioranza, di recuperare quanto dovuto alla Banca, secondo le prime indiscrezioni giornalistiche rese pubbliche in queste ore (Corriere, Il Sole, Libero), dai vari privati come De Benedetti, Marcegaglia, Mezzaroma, Zunino, Statuto, Muto, Punzo, Unieco (e le eventuali altre Coop Rosse coinvolte), senza che a rimetterci siano sempre i cittadini. È possibile! Si chiama azione in surroga per volontà del creditore ed è prevista dall'art. 1201 del c.c. il quale prevede che: "il creditore (Mps), ricevendo il pagamento da un terzo (lo Stato – cittadini italiani), può surrogarlo nei propri diritti, (azione di recupero dei crediti nei confronti dei debitori) e subentrare nella stessa posizione ereditando azioni, garanzie e privilegi", prosegue il Movimento 5 Stelle.

"Il Governo vada a fare quello che la Banca avrebbe dovuto fare e che, invece, probabilmente ha omesso di fare. Vada a fare quello che la Banca tutti i giorni fa con le famiglie, i commercianti, gli artigiani e i piccoli imprenditori quando non riescono a pagare il proprio debito o una rata del mutuo o del prestito. Vada nelle loro ville lussuose, nei loro palazzi, nei loro immobili di pregio, nelle loro barche, nelle loro banche svizzere, nelle loro società e recuperi i beni (quelli veri e non quelli finti come i capitali sociali di società che non valgono più nulla) che MPS avrebbe dovuto prendere, così come avviene per tutti gli altri, ad integrale garanzia per i prestiti loro concessi. Mandi gli ufficiali giudiziari lì e pignori tutta la eventuale ricchezza che sarebbe stata accumulata in questi anni ai danni degli italiani fino alla concorrenza dei propri debiti e salvi MPS senza che siano i cittadini a rimetterci ancora".

"Perché adesso non se ne può più. A pagare per eventuali responsabilità dei banchieri, amici dei partiti e parte di questo sistema marcio, non possono essere sempre e solo i cittadini. Perché non si possono prendere altri 20 miliardi di euro dalle tasse degli italiani per salvare una Banca che resta nelle mani di coloro che l'hanno ridotta al dissesto senza che a pagare siano i grandi debitori, quando, invece, nel frattempo alla sanità sono stati tolti 4,5 miliardi e quando dicono di non trovare 17 miliardi per il reddito di cittadinanza", conclude il post.

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