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“Merola salvi i cani coreani”, oltre 9mila firme per sensibilizzare il sindaco di Bologna

Su Change.org la petizione perché il sindaco bolognese Virginio Merola sfrutti i legami diplomatici con la città sudcoreana di Seongnam per denunciare e fermare le torture contro cani e gatti.
A cura di S. P.
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Sono oltre 9500 al momento le firme mandate virtualmente tramite la piattaforma Change.org a Virginio Merola, sindaco di Bologna. Appelli affinché Merola sfrutti i legami diplomatici con la città di Seongnam (Corea del Sud) per denunciare le torture contro quei cani e gatti che vengono venduti vivi o morti al Moran market, da cui proviene un terzo dei 2,5 milioni di animali che finiscono ogni anno sulle tavole del Paese. Bologna e Seongnam hanno stretto un protocollo di cooperazione, di amicizia e di scambio lo scorso novembre. “La città di Bologna non dovrebbe stipulare accordi di cooperazione con nessuna città che permette la tortura e il consumo di cani e gatti”, così Koreandogs.com, che ha lanciato la petizione: “È necessario far sì che il Sindaco di Seongnam Jae-Myung Lee, e il Governatore della Provincia dello Gyeonggi-do Kyung-Pil Nam, chiudano il Moran Market, ovvero, il mercato della carne di cane di Moran, e tutti gli allevamenti e i macelli illegali, oltre che i mercati, i trasporti e i ristoranti che commerciano questo genere di prodotti”. Prodotti che secondo l'associazione sono vietati in base alle leggi del Paese, leggi che però vengono spesso ignorate.

Cani torturati e uccisi – Prima della petizione su Change.org Federica Salsi, eletta in Consiglio comunale, lo scorso dicembre aveva avanzato in un'interpellanza la richiesta che il Comune di Bologna agisse per fermare queste pratiche della Corea del Sud. “Al momento non sono previste azioni specifiche”, fu la risposta dell'Assessore alla Salute Luca Rizzo Nervo. Intanto alcuni attivisti hanno ripreso di nascosto cosa succede ai cani al Moral market: immagini agghiaccianti, allegate alla petizione, che non lasciano spazio a dubbi o fraintendimenti.

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