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Malesia, il capo dell’opposizione condannato per sodomia

Confermata la pena per Anwar Ibrahim, 67 anni, ex vicepremier accusato di aver avuto rapporti con un suo collaboratore. Proteste fuori dall’aula, per molti sarebbe vittima di un complotto politico.
A cura di S. P.
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La massima istanza giudiziaria della Malesia ha confermato la condanna a cinque anni di carcere per sodomia contro l’ex vicepremier, il 67enne Anwar Ibrahim. Attualmente leader dell'opposizione, Anwar Ibrahim è stato riconosciuto colpevole di sodomia nei confronti di un suo collaboratore, Saiful Bukhari Azlan. Il più alto tribunale del Paese asiatico ha respinto il ricorso contro la sentenza dell'anno scorso che era apparsa a molti osservatori come un tentativo del premier, Najib Razak, di eliminare dalla scena politica il leader dell'opposizione. Questo verdetto rappresenta l'ultimo grado di giudizio e rischia di porre fine alla carriera politica di Anwar. Anwar ha già subito diversi processi e nel 1998 ha trascorso in carcere sei anni sempre con la stessa accusa che poi si era dimostrata infondata.I rapporti omosessuali sono illegali in Malesia, ma la legge è raramente applicata.

Proteste per la condanna del politico – Dopo la conferma della condanna è esplosa la rabbia dei sostenitori del politico. Centinaia di persone hanno accolto la sentenza con urla e pianti fuori dall'aula e la polizia è intervenuta per disperderli. “Allah mi è testimone. Non potranno mettermi a tacere e non mi arrenderò mai”, ha detto da parte sua Anwar Ibrahim, che si proclama innocente e vittima di un complotto politico. Secondo fonti della polizia, dovrà scontare la condanna nel grande carcere di Sungai Buloh, vicino Kuala Lumpur.

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