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Esiste un libro rilegato in pelle umana. E’ confermato: si trova ad Harvard

Già in passato si era assistito a due casi simili, poi rivelatisi delle bufale. Ma stavolta la copertina del volume “I destini dell’anima” è stata fatta veramente con l’epidermide di una donna morta di ictus intorno al 1880. E’ sicuro al 99,9% assicurano gli scienziati.
A cura di Biagio Chiariello
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Nella biblioteca dell'Università di Harvard c’è un libro rilegato in pelle umana. E’ ufficiale. Si chiama “destinées de l'ame” (I destini dell'anima), ed è stata pubblicato tra il 1880 e il 1890. Stavolta però non è una bufala. La conferma arriva dagli scienziati della stessa prestigiosa facoltà americana che avrebbero trovato una corrispondenza del 99,9% con l'epidermide di una donna. "Un libro sull'anima dell'uomo merita una copertina umana", si legge tra le note del volume. Frase che ha indotto gli esperti di Harvard ad analizzarlo accuratamente. E, a differenza di altri due libri esaminati in precedenza e che si scoprì essere rilegati con pelle di pecora, “destinées de l'ame” sarebbe effettivamente rilegato in pelle umana, come spiega il curatore:

Questo libro è rilegato in pelle umana sulla quale non è stata impressa alcuna decorazione. Osservando con attenzione potete distinguere facilmente i pori della pelle. Un libro sull'anima umana meritava di avere una copertina umana. Avevo tenuto questo pezzo di pelle umana ricavata dalla schiena di una donna. E interessante vedere i diversi aspetti che cambiano su questa pelle, secondo il metodo di preparazione a cui è stata sottoposta. Si può confrontare ad esempio con il piccolo volume che ho in biblioteca, “Sever. Pinaeus de Virginitatis notis”, che è rilegato in pelle umana, ma conciata con alcune spezie (sommacco)”.

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La pratica dei libri rilegati in pelle umana risale al 15esimo secolo

La pratica dei libri rilegati in pelle umana non era in realtà così rara in passato e risale almeno al 15° secolo, secondo i curatori di Harvard. Conosciuta come “bibliopegia antropodermica”, alcune persone se ne sarebbero serviti per commemorare i morti. Il curatore de I destini dell'anima avrebbe utilizzato la penna di una donna, deceduta in seguito a un ictus e il cui corpo non era stato reclamato da nessun parente.

I precedenti volumi analizzati ad Harvard

Come detto, gli scienziati di Harvard avevano già analizzato dei libri rilegati apparentemente con una copertina di pelle umana. Nello specifico Practicarum quaestionum circa leges regias (risalente al 1605, parla di nozioni giuridiche, precisamente della legge spagnola)  aveva una nota particolarmente indicativa nella pagina finale: “La copertina di questo libro è tutto ciò che rimane del mio caro amico Jonas Wright, scorticato viva dai Wavuma nel quarto giorno d’agosto, 1632. Il re Mbesa mi ha donato il libro, una delle poche cose in possesso di Jonas, insieme a molta pelle così da poterli rilegare. riposa in pace”. Ma gli esami effettuati su nove parti diverse del volume avevano dimostrato che la pelle in questione non era umana, bensì di pecora.

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