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Letta: “Voto anticipato sbagliato e incomprensibile. Non so se voterò Pd, farò le mie scelte”

Commentando l’ipotesi di un voto anticipato al prossimo autunno, l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta spiega: “Per interrompere una legislatura serve una spiegazione, non si può dare l’idea che si cerca una rivincita del 4 dicembre” e poi ancora: “Il problema del Pd è non aver fatto i conti con il 4 dicembre e la reazione di netto rigetto degli italiani. Leggere un voto referendario con i criteri del proporzionale, pensando di ripartire dal 40%, è come gioca-re a calcio con le regole del basket”.
A cura di Charlotte Matteini
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L'ex presidente del Consiglio Enrico Letta è preoccupato e considera l'ipotesi del voto anticipato "sbagliata e incomprensibile". Secondo l'ex capo di Governo, intervistato dal Corriere della Sera, l'economia italiana sta reggendo grazie alle "scelte coraggiose di Mario Draghi" (presidente della BCE, ndr), ma in caso di elezioni anticipate i mercati potrebbero reagire male: "Grazie alle scelte coraggiose di Mario Draghi la situazione è oggi molto più solida. Ma condivido quello che ha detto Prodi. Precipitarsi al voto sarebbe sbagliato e incomprensibile. Daremmo all'Europa l'idea che l'Italia si arrovella ancora attorno a turbolenze e giochi politici e non riesce a terminare la normalità dei suoi cicli istituzionali".

In secondo luogo, secondo quanto si vocifera nelle ultime ore, le elezioni anticipate verrebbero fissate all'incirca tra fine settembre e metà ottobre, ovvero in piena sessione di bilancio, un periodo particolarmente delicato per l'Italia, nonché fitto di scadenze. "Tra votare e avere un governo, la legge di Stabilità e la correzione dei conti pubblici slitterebbero all'anno prossimo. Per interrompere una legislatura serve una spiegazione, non si può dare l'idea che si cerca una rivincita del 4 dicembre. Trovo questa dinamica bizzarra. Il mio giudizio su Gentiloni è positivo, ha gestito molto bene il vertice complicato di Taormina e sarebbe bene che continuasse a lavorare", spiega l'ex presidente del Consiglio.

Per quanto riguarda un eventuale nuovo "patto del Nazareno" sulla legge elettorale con Silvio Berlusconi, Letta commenta: "Non mi metto a polemizzare su questo. Anzi, sulla legge elettorale più larga è l'intesa e meglio è. Il problema è che stiamo tornando al febbraio del 2013, come nel gioco dell'oca. Ci sono tre blocchi uguali, Grillo, il Pd e il centrodestra, con la differenza che ora c'è Salvini. E poiché in Europa tutti stanno andando molto avanti, non è una buona notizia che solo noi torniamo indietro. Io sono abbastanza laico sui sistemi elettorali, ma trovo terribile il non aver capito che la priorità è riconciliarsi con gli elettori, dando loro la possibilità di scegliersi i parlamentari", sottolinea Letta.

"Ho preso l' impegno di lavorare con gli studenti, e non mi pare che in Italia ci sia un grande rimpianto per la mia assenza", spiega l'ex presidente del Consiglio rispondendo a una domanda su un suo possibile ritorno in campo dopo le dimissioni da parlamentare rassegnate qualche anno fa. "E se il Colle la chiamasse? Il Quirinale non mi cercherà, perché dovrà governare chi è passato dal voto", sottolinea ulteriormente.

La convince la scelta di Renzi di tagliare fuori da ogni intesa Mdp, il partito di D'Alema e Bersani?
«L' apertura di Franceschini è interessante. A dividere e distruggere ci vuole un attimo, a ricucire una vita. Gli strappi sono profondi, serve ago e filo. Io mi sono dimesso, ma il mio cuore sanguina quando vedo un centrosinistra diviso, in cui rancori e lotte personali rischiano di far vincere Grillo, o far tornare Berlusconi, come Silvester Stallone in Rocky».

Bersani e D' Alema hanno sbagliato a uscire dal Pd?
«Mi auguro che tutti lavorino per l' unità, perché Berlusconi si è messo in una condizione perfetta».

"Il problema del Pd è non aver fatto i conti con il 4 dicembre e la reazione di netto rigetto degli italiani. Leggere un voto referendario con i criteri del proporzionale, pensando di ripartire dal 40%, è come gioca-re a calcio con le regole del basket", evidenzia Letta che, concludendo, rispondendo alla domanda "voterà ancora per il Pd?", replica secco: "Io non sono iscritto a nessun partito. Seguirò la campagna e farò le mie scelte".

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