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Opinioni

Le Olimpiadi ci insegnano a credere in noi stessi più di ogni altra cosa

Cosa rimarrà di queste Olimpiadi? I gesti, i sogni, il sudore. Qualche nome e qualche vittoria. Ma soprattutto di queste Olimpiadi rimarranno alcune storie belle di persone coraggiose. E un insegnamento: non rinunciate mai ai vostri sogni.
A cura di Saverio Tommasi
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Cari ragazzi, care ragazze, non rinunciate mai ai vostri sogni.

Di queste Olimpiadi rimarrà il balletto di Usain Bolt, figlio del vento, mentre con un dito indica le stelle. Usain Bolt, discendente di schiavi africani deportati nelle piantagioni di canna da zucchero, oggi l'uomo più veloce del mondo. Di queste Olimpiadi mi rimarrà il bacio di Phelps al figlio, dopo la vittoria, e mentre lo bacia lo chiamano per un'altra gara, e lui vince pure quella.

Di queste Olimpiadi mi rimarrà la foto di una partita di beach volley giocata con abiti diversi da donne uguali.  Di queste Olimpiadi mi rimarrà il sorriso di Anna Korakaki, vent'anni, greca, tiratrice, che ha deciso di festeggiare la sua medaglia tornando a casa, e insieme ai rifugiati siriani della penisola di Drama.

Di queste Olimpiadi mi rimarrà Anthony Ervin, i suoi tatuaggi e la medaglia d'oro nel nuoto, a sedici anni di distanza dalla prima, con un po' di droga nel mezzo prima di un'incredibile ritorno alle stelle, che solo chi è caduto almeno una volta può avere lo slancio per toccare.

Di queste Olimpiadi mi rimarrà il viso giovanissimo di Yusra Mardini, nei dieci atleti della squadra dei rifugiati, che ha nuotato per portare a riva il gommone su cui viaggiava e stava affondando, e poi ha gareggiato fra le nuotatrici migliori del mondo.
Mi rimarranno le braccia incrociate, a formare delle manette, con cui la medaglia d'argento etiope Feyisa Lilesa ha tagliato il traguardo. Dopo la premiazione dirà: "Il governo etiope sta uccidendo la mia gente, il popolo Oromo, ci sta massacrando per toglierci le terre, i miei parenti sono in prigione e chi parla di diritti democratici viene ucciso." E in questo modo Feyisa Lilesa non potrà più tornare nel suo Paese, però ci ha consegnato una storia da raccontare, e che in qualche modo potrebbe cambiare il futuro di tante persone.

Di queste Olimpiadi mi rimarranno nel cuore tutte le medaglie italiane, e mi rimarrà nel cuore la bandiera europea sventolata da Elisa Di Francisca, argento nel fioretto femminile; e mi rimarrà nel cuore anche il quarto posto delle nostre arciere, perché in nessun caso si sarebbero meritate la definizione "il trio delle cicciottelle".
Di queste Olimpiadi mi rimarranno le parole di Popole Misenga, 24 anni, della Repubblica Democratica del Congo, arrivato agli ottavi di finale di Judo:
"A tutti i rifugiati del mondo: non rinunciate ai vostri sogni. Possiamo fare tutto, possiamo vincere. Credete in voi stessi".

E' duro credere in se stessi. Lo è sempre. Ma è anche la scelta più bella.
Cari ragazzi, care ragazze, soprattutto non rinunciate mai ai vostri sogni.

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Sono giornalista e video reporter. Realizzo reportage e documentari in forma breve, in Italia e all'estero. Scrivo libri, quando capita. Il più recente è "Siate ribelli. Praticate gentilezza". Ho sposato Fanpage.it, ed è un matrimonio felice. Racconto storie di umanità varia, mi piace incrociare le fragilità umane, senza pietismo e ribaltando il tavolo degli stereotipi. Per farlo uso le parole e le immagini. Mi nutro di video e respiro. Tutti i miei video li trovate sul canale Youmedia personale.
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