Le lettere d’amore dei profughi morti in mare

Sono le ultime parole che si sono portati dietro prima di salire su quelle imbarcazioni che sarebbero state la loro tomba. Sono le preghiere di madri e di sorelle, le espressioni amorose di innamorati, le semplici frasi di speranza. Sono le lettere speranza inviate dai migranti "in fuga dal sud del mondo" alle loro mogli, fidanzate, madri che hanno lasciato nei paesi d'origine. Le riporta Repubblica. Ad Samir, un giovane egiziano tra i 20 e i 25 anni che è arrivato cadavere a Pozzallo:

Mio adorato amore, per favore non morire, io ce l'ho quasi fatta. Dopo mesi e giorni di viaggio sono arrivato in Libia. Domani mi imbarco per l'Italia. Che Allah mi protegga. Quello che ho fatto, l'ho fatto per sopravvivere. Se mi salverò, ti prometto che farò tutto quello che mi è possibile per trovare un lavoro e farti venire in Europa da me. Se leggerai questa lettera, io sarò salvo e noi avremo un futuro. Ti amo, tuo per sempre Samir".

C'è George, forse di origine liberiana che "avrebbe scritto scritto alla sua amata quando dal porto di Zuhara salì su uno dei barconi salpato verso le coste di Lampedusa":

Amore mio, finalmente sono arrivato. La vita comincia adesso, spero di tornare presto per portarti con me e vivere insieme lontani dalla guerra. Ti amo".

Repubblica riposta anche le parole di uno dei agenti della squadra mobile di Ragusa, da mesi impegnato a Pozzallo:

In alcuni fogli si leggono racconti della prigionia nelle carceri libiche, in attesa del trasferimento sui barconi che li avrebbero dovuti portare, vivi, in Italia. Troviamo di tutto in quelle tasche e nelle buste che portano attorno al collo. Fotografie dei figli, della moglie, dei genitori. Non sono utili alle indagini, ma quando le traducono ti fanno venire un groppo in gola".

Un giornalista del New York Times dice di averne trovata una addirittura in un pacchetto di sigarette:

Volevo essere con te. Non osare dimenticarmi. Ti amo tantissimo, il mio desiderio è che tu non mi dimentichi mai. Sati bene amore mio. A ama R".